Attenti agli arretrati degli assegni famigliari! Chi non li ha mai richiesti, infatti, potrebbe portarsi a casa un bel po’ di soldi. Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Il lavoro ci permette di attingere a quella fonte di reddito necessaria per riuscire a far fronte alle varie spese quotidiane. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alle bollette, in effetti, sono tante le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio. Alle prese con i vari impegni quotidiani, però, può capitare di tralasciare qualcosa, compresa la richiesta di alcune misure a nostro favore, come ad esempio gli assegni famigliari.
Quest’ultimi, come noto, vengono riconosciuti soltanto ai soggetti in possesso di determinati requisiti. Allo stesso tempo non mancano coloro che, pur avendone diritto, non ne fanno richiesta. Proprio in questo ambito sorge spontanea una domanda: fino a quando sono riconosciuti gli arretrati, come è possibile ottenerli e soprattutto chi provvede al relativo pagamento? Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da sapere in merito.
Assegni familiari, occhio agli arretrati: chi ne ha diritto e come farne richiesta
Come già detto, può capitare in alcuni casi che, pur avendone diritto, non si presenti richiesta per gli assegni famigliari. Ebbene, in questo caso è bene sapere che è possibile richiedere gli arretrati degli assegni al nucleo familiare fino a un massimo di 5 anni. Trascorso questo lasso di tempo, infatti, cadono in prescrizione. A tal fine bisogna presentare apposita domanda telematicamente, oppure rivolgendosi a un patronato.
È bene ricordare che non è sufficiente presentare una sola domanda, bensì tante quanti sono i periodi per cui si richiedono gli arretrati. Una volta visto come farne richiesta, quindi, sorge spontanea una domanda: chi provvede al relativo pagamento? Ebbene, a doversi fare carico degli eventuali arretrati è il datore di lavoro del periodo a cui fanno riferimento gli stessi. Allo stesso tempo, si ricorda che gli ANF vengono solo anticipati dal datore.
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Quest’ultimo, infatti, deve poi provvedere a chiedere all’Inps il relativo rimborso. Vi sono comunque dei casi in cui l’istituto di previdenza provvede a pagare direttamente tale assegno. Questo avviene, ad esempio, quando gli assegni famigliari vengono pagati sulla pensione, oppure quando ci sono dei casi in cui è l’Inps ad effettuare il pagamento di determinate prestazioni economiche. Tra questi si annoverano: addetti ai servizi domestici; iscritti alla Gestione Separata; ma anche operai agricoli dipendenti a tempo determinato e lavoratori di ditte cessate o fallite.