Quando entrano in gioco criptovalute emesse direttamente dalle banche centrali i profani si stupiscono, ma i più esperti chiariscono che non è solo un cambiamento rivoluzionario, ma un’occasione da studiare bene.
Il mondo del Trading affascina anche per la sua apparente complessità, la quale non è che non sia presente, ma è bene sapere che la difficoltà nel entrare a far parte di questo ambito, non è il suo esercizio, quanto la praticabilità. Quindi, si afferma che le criptovalute emesse direttamente dalle banche centrali non sono di impossibile utilizzo anche per i meno esperti, ma bisogna indagare i punti forti, soprattutto quelli che possono essere posti in essere per migliorare la qualità di vita. Aumenta la fiducia degli investitori, forse riconoscendo loro una volta per tutte in maniera largamente diffusa, come Asset Alternativi. Quali sono le principali novità che fanno gola?
L’analisi inizia presentando una sigla cara ad un numero in crescita di Paesi: CBDC, cosa sono? Si tratta dello sviluppo delle Central Bank Digital Currencies, pronte a rivoluzionare il mercato globale delle criptovalute. Rappresentano un elemento altamente competitivo, l’altro ago della bilancia rispetto le banche centrali che dalla loro, cercano di presentare opzioni stabili e regolamentari. Una situazione che crea le condizioni ideali per stimolare lo sviluppo di tecnologie di blockchain di ultima generazione, come anche soluzioni di finanza decentralizzata.
Quindi, si parla in questi termini di criptovalute emesse direttamente dalle banche centrali mediante una regolamentazione più efficace in termini di stabilità finanziaria collettiva. Non mancano sfide in un settore così dinamico, infatti i rischi sono pronti dietro l’angolo. Nella scacchiera degli attori internazionali, sono diversi i Paesi che hanno deciso di investire nel sistema.
Al primo posto c’è la Cina che presenta il progetto di yuan digitale: E-CNY. La sua ascesa inizia nel 2014, e adesso è ancora in fase di espansione. Dalla sua ci sono già 260 milioni di portafoglio attivi, tanto che si tratta di un progetto pilota attivo in ben 25 città.
Con grande sorpresa le Bahamas hanno il primato di lancio di CBDC, il Sand Dollar nel 2020. Qual è l’obiettivo? Ridurre i costi delle transazioni, e rendere la materia economico-finanziaria sempre più inclusiva e al tempo stesso efficace. Persino la Nigeria con l’E-Naira nel 2021 ha deciso di intraprendere questo percorso per semplificare i pagamenti digitali e la trasparenza economica.
Sul fronte caraibico segue la Giamaica con il JAM-DEX, e l’Unione Europa cosa sta facendo? Di certo, non se ne sta con le mani in mano, ma sta esplorando l’introduzione di un euro digitale. Infine, gli States con la Federal Reserve ne stanno parlando, ma sono ancora fermi ai pro e ai contro de progetto, bisogna prima capire come strutturare la svolta di portata epocale.
Oltre alle visioni dei singoli Paesi però ci si domanda: cosa comporta effettivamente questa bomba del Trading? Le caratteristiche delle CBDC sono il principale tassello che piace, di seguito si spiega di cosa si tratta, dato che è il punto essenziale.
Le criptovalute emesse direttamente dalle banche centrali portano innovazione?
Adottare il sistema delle CBDC cambierebbe in maniera importante la stessa regolamentazione del settore. Poiché questo implicherebbe porre in essere una nuova, se non intensificando quella già presente, regolamentazione delle valute digitali. Dato che il principale problema è che ci sia un crash tale da far venire meno la stabilità finanziaria. Per questo si va con i piedi di piombo, perché si rischia di influenzare negativamente, ma allora perché molti gridano l’innovazione?
L’economia politica è una disciplina molto importante ai rappresentanti del popolo, non solo in Italia, ma nelle varie aree del globo con la propria e personalissima gestione legata all’ordinamento vigente. Se le CBDC entrassero definitivamente in gioco secondo le aspettative precedentemente descritte, le principali modifiche cadrebbero sulle singole Politiche Economiche. Ergo, sono necessari adatti aggiustamenti in base al flusso economico su breve, meglio e lungo periodo: ma come fare quando la materia è nuova? È già complesso fare ciò in situazioni chiare, figuriamoci in queste.
Le banche centrali vogliono avere maggiore controllo sulla questione, e di conseguenza generare una riduzione della domanda di criptovalute come riserve di valore o mezzi di scambio. Ma d’altra parte, si grida all’innovazione e alle opportunità in arrivo. Perché si tratterebbe di un sistema in cui le monete tradizionali e le valute digitali possano convivere in equilibrio.
Utopia o prossimo futuro? Conseguenza chiara è l’aver poi a che fare con un sistema più dinamico e diversificato. Allora, sorge un dubbio: come si fa se i Paesi maggiori vi insistono da una parte, e dall’altra il mercato delle criptovalute del mondo non ha ancora le idee chiare date le diverse poste in gioco?
Il panorama finanziario del futuro è già definito? Tutte le opportunità e i rischi del caso
In poche parole, saranno il futuro, ma come? A che prezzo? Si sta scegliendo un nuovo modo di evolvere la storia, rendendola pieno progresso e un fronte vincente, oppure sarà un buco nell’acqua da Crisi del ’29? Quel che è certo è che le CBDC offrono diversi benefici rispetto le criptovalute decentralizzate. Ed è qui che si coglie il perché i Paesi pionieri ci credono così tanto.
Primo pregio, si consoliderebbe una maggior stabilità e non volatilità. Perché le CBDC avrebbero un valore ancorato alla valuta di riferimento, appunto che sia euro o dollaro. Ciò è in netto contrasto con le criptovalute decentralizzate che per eccellenza sono molto volatili. In questo modo, le Central Bank Digital Currencies sono perfette per le transazioni quotidiane.
Altro punto, si conferma l’ambizioso obiettivo di inclusione finanziaria dando la possibilità di accedere a servizi bancari digitali anche a chi non ha un conto corrente. Le popolazioni “unbanked” ne beneficiano, dato che non hanno accesso a servizi finanziari di matrice tradizionale. Si facilita il trasferimento di denaro rapido e a basso costo.
C’è anche maggior controllo monetario, sicurezza e affidabilità, proprio perché le banche centrali hanno un ruolo peculiare nella gestione dell’economia. Monitorano con più efficacia e trasparenza, molto meglio delle criptovalute decentralizzate. Anche perché le transazioni in CBDC sono altamente regolamentata da normative specifiche e improntate per esser registrate su appositi file controllati dalle autorità. Si riducono le frodi.
Infatti, nonostante offrano un certo grado di anonimato, quindi nel pieno rispetto della privacy, comunque le criptovalute in questione sono tracciabili. C’è ancor meno possibilità di compiere l’illecito. Ultimo punto, ma non meno importante, c’è efficienza nei pagamenti, che è poi l’obiettivo principale. Il digitale senza la necessità di intermediari, facilita e velocizza il trasferimento dei fonti, senza costi di commissione.
Cosa si evince? Che le decentralizzate offrono vantaggi come l’anonimato e la suddetta decentralizzazione, ma le CBDC ne hanno molti di più.