Arrivano i nuovi chiarimenti su TFR e 730: se hai commesso irregolarità ti conviene correre ai ripari

Esiste una procedura specifica per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e la dichiarazione dei redditi, in tanti hanno commesso l’errore.

Un tempo era nota semplicemente come liquidazione, oggi è per tutti il ‘trattamento di fine rapporto’, abbreviato nella sigla ‘TFR’. Trattasi della porzione di retribuzione spettante al lavoratore subordinato che viene erogata dal datore in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. Essendo a tutti gli effetti una somma che rientra nelle somme percepite, in tanti si saranno chiesti se e in che modalità debba essere integrata all’interno del modulo 730 per la dichiarazione dei redditi.

TFR e 730, come comportarsi? Le irregolarità
Il trattamento di fine rapporto è erogato dal datore al dipendente al termine del rapporto di lavoro – trading.it

Fermo restando che per situazioni di questo tipo è sempre utile consultarsi con esperti del settore, che sia il commercialista di fiducia oppure il Caf di riferimento, la normativa è abbastanza chiara a riguardo e lascia spazio a poche interpretazioni. Di fondamentale importanza è tenere in archivio per un lasso di tempo di cinque anni o più l’eventuale Certificazione Unica prodotta contestualmente, visto che l’Agenzia delle Entrate potrebbe intervenire in futuro e verificare l’esattezza della trattazione risalente al periodo dell’erogazione.

TFR e 730, come comportarsi? La legge parla chiaro

Pur essendo il trattamento di fine rapporto una porzione della retribuzione del lavoratore, che però viene erogata al termine del contratto dal datore di lavoro o (in alternativa) dal fondo pensione integrativo, rientra comunque nella lista dei redditi esenti dall’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche). Il motivo? Al momento dell’inoltro, l’importo sarà da considerare come soggetto a tassazione separata e perciò non conteggiabile all’interno della dichiarazione dei redditi.

TFR va nel 730? La normativa spiegata
Il trattamento di fine rapporto va considerato tra i redditi a tassazione separata in sede di 730 – trading.it

Chiaramente il fatto che produca una Certificazione Unica può creare confusione in chiunque stia cercando di compilare al meglio il proprio 730 – da qui nascono i tanti dubbi. Tuttavia, la liquidazione non potrà essere sommata agli altri redditi presenti all’interno dello stesso modulo; sempre per questo motivo, peraltro, all’interno del form precompilato non è prevista alcuna sezione a riguardo.

In generale, poi, è bene ricordare come l’imposizione fiscale sul trattamento di fine rapporto (o di fine servizio) è fissata al 17%. La percentuale scende al quindici – la franchigia è deducibile – nel caso in cui si voglia investire la somma in fondi di previdenza complementare. Sarà l’Agenzia delle Entrate, in ogni caso, a occuparsi di eventuali conguagli.

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