Ricevere i mega arretrati sulla pensione non è più un sogno, ma quanto trattiene lo Stato?
Approfondire la materia in questione è essenziale, specie per i cittadini che non riescono a far fronte alle spese a fine mese. Infatti, arrivano i mega arretrati sulla pensione che spettano ad alcuni, ma sapere se e quanto trattiene lo Stato, serve per fare due conti in tasca, e per capire se davvero questa sia una notizia vantaggiosa o si tratti dell’ennesima falla di sistema.

Si tratta dell’emissione di arretrati della pensione di invalidità per ritardi o fatti comunque che non dipendono dalla volontà delle parti. La sentenza sulla questione, evidenzia il periodo di assoggettamento al regime di tassazione separata nel periodo in cui, in relazione al principio di cassa, le somme sono state percepite. Il tutto anche se questi, sarebbero comunque rientrati nel regime della “no tax area”. Cosa si evince?
Al protagonista della vicenda non spetterebbe il rimborso dell’IRPEF trattenuta su questi arretrati nel periodo in cui sono stati nel concreto erogati al soggetto. Questo secondo quanto espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza n. 10887 del 18 aprile 2019, ma la questione si è evoluta. Crescono i dubbi, e la vicenda ha la sua conclusione.
Tutto sui mega arretrati sulla pensione: quello che i cittadini devono sapere
La situazione pocanzi esposta rappresenta generalmente la questione, ma analizzando un caso nel concreto, sarà possibile per ogni cittadino vederci chiaro. Anche comprendere se e quanto si evince dal discorso fatto, se si possano avere dei veri vantaggi, oppure si faccia riferimento ad una notizia che in realtà poco favorisce i pensionati. Mega arretrati sulla pensione in arrivo, è un bene o un male?

È il caso di un lavoratore che nel 2007 aveva ricevuto dall’INPS l’accredito di arretrati legati alla pensione d’invalidità che spettavano nel 1997, 1998, 2005 e 2006, dopo un contenzioso previdenziale. Sugli importi l’INPS aveva calcolato l’IRPEF con aliquota di chi è soggetto a tassazione separata. Ma gli importi del 2005 e 2006 dovevano invece rientrare nella “no tax area”. Questo perché le somme erano inferiori a 7 mila euro, per cui lo stesso presenta istanza di rimborso.
Avanza la tesi di disparità del trattamento finanziario, e la responsabilità ricadrebbe sull’amministrazione finanziaria. Dopo un iniziale no dei primi giudici, è in secondo grado che con la Commissione riconosce il diritto del rimborso per imposte indebitamente trattenute, che viene ascoltato.
Per i giudici di legittimità c’è stata una rigida applicazione del principio di cassa. Mentre la Suprema Corte precisa che il rimborso spettava solo nel caso in cui ci fosse stato un importo pagato con ritardo. I dubbi in parte restano, ma la questione si è conclusa con la sentenza in esecuzione per cui l’INPS ha posto in essere il Regime di tassazione separata.