Una figura importante per fornire un sostegno immediato ai cittadini che si dovessero trovare in difficoltà. Arriva lo psicologo di base.
È stato avviato nelle scorse settimane il primo periodo di sperimentazione sul territorio. Un progetto ambizioso quello messo in campo dalle istituzioni, se ne parlava già da un paio di anni ma solamente di recente si è riusciti a muovere passi concreti nella direzione giusta. Finalmente ogni cittadino che si trovi in difficoltà potrà richiedere l’aiuto dello psicologo di base che, alla stregua di medici di famiglia e pediatri, dovrà fornire il primo livello di assistenza.
Andrà quindi a intervenire laddove si manifestino bisogni psicologici onde evitare scenari ben più drammatici come l’insorgenza di forme croniche o episodi gravi. Il primo gruppo di professionisti ha preso servizio lo scorso 16 settembre, a seguito della pubblicazione di un bando e della relativa graduatoria nei mesi precedenti. Almeno per la fase iniziale è stata scelta la formula dell’incarico libero professionali di lavoro autonomo, ogni psicologo collaborerà a stretto contatto con le Asl di riferimento.
Psicologi di base in Toscana, come funziona il servizio
L’idea è quella di arrivare a “un modello di rete psicologica pubblica”, così da poterlo “estendere a tutti i territori”. Di questo ha parlato l’assessore regionale al Diritto alla salute, Simone Bezzini, illustrando i passi avanti fatti negli ultimi mesi per quanto riguarda la sanità Toscana. Fiore all’occhiello degli sforzi recenti è proprio l’introduzione della figura dello psicologo di base, che fornirà un aiuto concreto e immediato a tutti quei cittadini che avranno necessità.
Una volta stilata la graduatoria, sono stati individuati otto professionisti, che lavoreranno sul territorio coperto dalle Asl di Firenze, Lucca, Arezzo, Siena e Grosseto, tramite le Case della salute e i presidi sanitari. Al momento siamo in una fase di sperimentazione, con ogni psicologo che fornirà la propria prestazione con una tariffa oraria di trenta euro.
Quali problematiche rientrano all’interno della ‘prima assistenza’? Nel bando di selezione pubblicato mesi fa si parlava di elaborazione di un grave lutto, di perdita del posto del lavoro, eventi stressanti, gravi malattie e separazioni. Prima di prendere in carico il paziente, comunque, il professionista dovrà svolgere tre sedute, così da poter tracciare una diagnosi vera e propria.