Il voucher per le donne che conciliano maternità e lavoro è finalmente realtà. Un contributo tanto atteso che può salvare tutte: i requisiti per ottenerlo
Uno dei principali problemi della nostra nazione è quello della bassa natalità. L’età media della popolazione italiana, infatti, è in costante crescita e questo accade per due motivi: da un lato, nascono sempre meno bambini; dall’altro, grazie alla scienza si vive sempre più a lungo. Per favorire la natalità, lo Stato ha nel tempo proposto varie misure a sostegno delle giovani famiglie: oggi parliamo del voucher per le donne che conciliano maternità e lavoro.
Quando interrogate sui motivi per cui non fanno figli, le giovani coppie riferiscono quasi sempre di ragioni di tipo economico e sociale. La vita, infatti, anche in Italia è sempre più cara e per questo motivo è necessario che lavorino entrambi i membri della coppia, uomo e donna. Dall’altro lato, però, le entrate economiche sono uguali a sé stesse da anni e l’idea di mettere al mondo un figlio senza la certezza di potergli assicurare una vita dignitosa fa paura. Finalmente, però, è arrivato il voucher per le mamme che lavorano: la cifra è davvero interessante.
Voucher per le donne che conciliano lavoro e maternità. Come accedervi
Sono diversi gli studi che dimostrano una correlazione del tutto positiva tra una presenza femminile consistente nel mercato del lavoro e un incremento del PIL. Anche a fronte di questi dati, quindi, sempre più enti propongono bonus ed agevolazioni alle aziende che assumono donne, soprattutto se sono anche madri e se quindi conciliano la propria vita professionale con quella famigliare. Una regione italiana, in particolare, ha lanciato un progetto interessante: si chiama “Lombardia per le donne”.
Le difficoltà di conciliare il lavoro con la famiglia, percepite anche dagli uomini ma soprattutto dalle donne, originano fondamentalmente nell’assenza di una rete di supporto adeguata. In Italia, infatti, ci sono troppi pochi asili nido e, quelli che ci sono, sono sempre pieni ed hanno rette d’iscrizione stratosferica. Fondamentale, quindi, favorire la nascita di servizi a supporto delle giovani famiglie: per questo motivo la Lombardia propone un concreto aiuto economico a tutte quelle donne che, dopo aver messo al mondo dei figli, desiderano tornare nel mercato del lavoro.
Con un importo massimo di 400 euro al mese per un massimo di 12 mesi, è rivolto a quelle donne che si affidano a assistenti famigliari, educatori o baby sitter per la cura dei propri figli, mentre loro riprendono le attività professionali. Per ottenerlo è necessario risiedere in Lombardia e aver ripreso a lavorare da non più di 60 giorni con un contratto di lavoro di almeno 6 mesi; la domanda per la ricezione del bonus va presentata online su www.bandi.regione.lombardia.it entro il 15 dicembre.