Il rimborso IMU è possibile ma non è per tutti. Ecco come averlo, a quanto ammonta e chi sono i cittadini che ne hanno pieno diritto
Istituito nel 2011 con la manovra Salva-Italia voluta dal governo Monti, l’IMU è un tributo che si paga a livello comunale sul possesso dei beni immobiliari. Fino al 2013 lo si doveva versare anche sull’abitazione principale, mentre da dieci anni a questa parte lo si paga solo sui fabbricati, le aree fabbricabili e i terreni agricoli diversi da quello nel quale si ha stabilito la propria residenza.
L’IMU si può pagare in un’unica soluzione, da versare entro il 16 giugno o in due pagamenti, uno da versare entro questa data e un altro da finalizzare entro il 16 dicembre. Il tributo verrà rapportato al periodo di possesso effettivo che si è protratto nei 12 mesi: se l’immobile, ad esempio, è stato posseduto per 10 mesi su 12, allora il calcolo verrà effettuato su questo periodo. Tanti cittadini, però, in riferimento a questa spesa hanno diritto ad un rimborso: tutti i dettagli.
Come per ogni tributo, anche per l’Imposta Municipale Propria sussiste il diritto al rimborso in alcune specifiche situazioni. In linea generale, vale la regola secondo la quale chi ha erroneamente versato una somma più alta rispetto a quella che effettivamente doveva pagare ha diritto alla ricezione della somma in più pagata: questo, però, vale anche nel caso in cui qualche cittadino paghi l’IMU quando non deve versarlo, per esempio sull’immobile in cui ha la residenza.
Riassumendo, i casi in cui si può richiedere un rimborso IMU sono tre: l’importo versato non era dovuto; l’importo versato è più alto rispetto a quello che effettivamente si doveva versare o l’importo è stato versato a un Comune sbagliato. In tutti e tre questi casi, è necessario effettuare una ricerca online sul sito del Comune al quale si ha effettuato il versamento IMU e leggere le istruzioni relative al rimborso, solitamente presenti su ogni sito istituzionale.
La domanda di rimborso va versata da parte del cittadino che ha effettuato il pagamento entro 5 anni dal giorno in cui è stato emesso l’F24. Alla domanda di rimborso si devono allegare i bollettini o gli F24 che comprovano il versamento o i versamenti avvenuti e tutta la documentazione utile al calcolo dell’effettiva imposta che si doveva pagare.
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