Arredare casa può essere molto oneroso ma, per chi ha determinati problemi di salute, può non costare niente. Regole e dettagli
Quando si decide di acquistare casa o di prenderla in affitto per guadagnare un po’ di autonomia, una delle spese più consistenti è quella dell’arredamento. Al di là dei pochi fortunati casi in cui si trova un’abitazione già arredata e soprattutto ammobiliata secondo i propri gusti, in tutti gli altri casi la spesa da sostenere non è affatto indifferente. Qualcuno, però, potrebbe non dover spendere neanche un euro.
Proprio per agevolare chi ha già delle spese importanti da sostenere, per esempio quelle relative alla propria salute e alle terapie necessarie per alcune specifiche condizioni, esiste una situazione nella quale è possibile godere di uno sconto parziale o totale sull’acquisto dell’arredamento per casa. Si tratta di un’agevolazione importante: come goderne a pieno.
Purtroppo, ma per fortuna per chi ne ha goduto, non stiamo parlando di una situazione generale ma localizzata nel Comune di Monza. Qui, infatti, vive Domenico, un uomo di 58 anni invalido al 75% che, ad agosto di quest’anno, ha goduto di un alloggio assegnatogli gratuitamente dal suo Comune proprio per via della sua condizione di salute. Nonostante la felicità della casa ottenuta, però, a causa della sua pensione non elevata non ha potuto permettersi di arredarla, né di imbiancarla e di rimuovere la muffa.
Ad aiutarlo, quindi, è stata la “Brigata solidale” di Michele Quitadamo, referente di Associazione Inquilini Abitanti: si tratta di una squadra di volontari che, in autonomia, si è rimboccata le maniche per sistemare l’alloggio di Domenico, ripulendo e rinnovando le pareti e arredando l’ambiente. La Brigata, inoltre, ha organizzato anche il trasloco di Domenico ed ha montato i mobili, permettendo quindi all’uomo di godere di una casa fatta e finita e perfetta per le sue necessità.
La denuncia, però, è importante: Domenico, infatti, dopo l’assegnazione dell’alloggio aveva avvertito i Servizi Sociali del Comune di Monza in merito alle proprie difficoltà, allarme che però non era stato minimamente colto dall’amministrazione. “Alcune volte non basta assegnare una casa, ma è necessario ascoltare il cittadino e cercare di andargli incontro” ha detto a tal proposito Quitadamo. Chissà se la storia di Domenico ispirerà altre persone a compiere del bene verso chi è più in difficoltà.
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