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Economia e Finanza

Vuoi aprire la partita Iva? Ecco come sapersi orientare e compiere i primi passi senza commettere errori

I lavoratori autonomi, gli imprenditori e coloro che offrono un servizio o un bene, senza aver intrapreso un rapporto di lavoro dipendente, debbono essere titolari di partita Iva. Per aprirla occorre rivolgersi all’Agenzia delle Entrate e seguire un iter non complesso. Alcuni numeri interessanti pubblicati dal MEF.

Le partite Iva in Italia non conoscono crisi, quanto meno in termini di numero di coloro che scelgono di aprirla. Il punto però è capire quando effettivamente serve aprire la partita Iva come libero professionista oppure come ditta individuale: si tratta infatti di un dettaglio nient’affatto irrilevante, specialmente se consideriamo che lo scorso anno le partite Iva sono state il 18% in più.

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Insomma, certamente non sono pochi coloro che intendono aprirne una in questo periodo o nell’immediato futuro e, proprio per questo, appare opportuno fare chiarezza a riguardo: come orientarsi in questo complesso mondo e quali informazioni di base occorre conoscere? Lo scopriremo nel corso di questo articolo.

Partita Iva: il boom nel 2021 è dovuto a fattori ben precisi

In base alle ultime indicazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso dell’anno 2021 c’è stato un considerevole aumento delle partite Iva nel nostro paese. I numeri parlano chiaro: si tratta di circa 540.000 nuove partite IVA, con un sostanziale incremento rispetto al 2020.

I motivi del +18% sopra indicato sono più d’uno:

  • da un lato la fine dei lockdown e del periodo più buio della pandemia hanno rilanciato la libera iniziativa individuale,
  • e dall’altro la volontà di diventare lavoratori autonomi o imprenditori, lasciando l’obiettivo del posto fisso per sviluppare propri progetti personali, è oggi molto diffusa tra i giovani e i meno giovani. E specialmente in un quadro del lavoro dipendente come quello attuale, in cui abbondano i contratti da precario e a tempo determinato.

Non manca insomma la voglia di ‘buttarsi’, di tentare l’avventura imprenditoriale aprendo la relativa partita Iva. Ma a sorprendere non è tanto ciò che abbiamo rilevato finora, quanto la scelta dei neo imprenditori o professionisti, sul piano della natura giuridica prescelta. Lo vedremo ora.

La maggioranza la apre come persona fisica

Il MEF ha infatti reso noto che più del 65% delle nuove p. Iva sono state aperte:

  • da singole persone fisiche,
  • valutando dunque con favore la forma individuale rispetto alle più articolate società di persone o capitali.

In buona sostanza, ciò significa che la maggioranza delle persone che oggi ne aprono una lo fanno da soli, senza avvalersi della collaborazione, della preparazione e del supporto di una rete di soci più o meno ampia. Perciò nell’apertura e gestione della partita Iva, almeno all’inizio, risulta mancante una struttura societaria, mentre l’obiettivo è se mai quello di svolgere l’attività da lavoratore autonomo o mettere alla prova dei fatti una propria idea imprenditoriale.

Ed è la differenza di scopo che determina la tipologia di forma giuridica da utilizzare e di conseguenza il codice Ateco. Quest’ultimo descrive descrive concretamente l’attività che sarà svolta e ad esso sarà necessario prestare molta attenzione in quanto dal codice Ateco dipende il tipo di tassazione applicata, la previdenza e tanto altro.

Ecco perché, per vederci chiaro è sempre consigliabile affidarsi alla consulenza di un commercialista. D’altronde vero è che gli attuali codici Ateco non descrivono le moltissime attività presenti oggi. Perciò, onde non dover poi subire ‘ripercussioni’ sul fronte economico e fiscale sarà sempre meglio affidarsi ad un esperto, per muovere i primi passi nel mondo delle partite Iva.

Come aprire la partita Iva?

In linea generale, ricordiamo che lavoratori autonomi, imprenditori e tutti i soggetti che offrono un servizio o un bene senza avere un rapporto di lavoro dipendente, debbono essere titolari di partita Iva. Al fine di aprirne una occorre fare richiesta ad hoc all’Agenzia delle Entrate. In questi casi ci si può affidare a un commercialista o occuparsene individualmente, scaricando il modulo apposito. In particolare, basta compilare il modello di inizio attività: le imprese individuali e i lavoratori autonomi devono usare il modello AA9/12.

Ricordiamo poi che aprire una partita Iva rappresenta un passaggio senza alcun costo, mentre le dichiarazioni di inizio, variazione dati o cessazione attività possono essere effettuate in modo telematico, ovvero attraverso un qualsiasi dispositivo connesso alla rete internet. Si può fare direttamente, per il tramite del sito dell’Agenzia delle Entrate, il quale è accessibile con le proprie credenziali personali, o altrimenti si può fare riferimento agli intermediari abilitati.

Claudio Garau

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Da diversi anni ha scelto di svolgere a tempo pieno il lavoro di redattore web, coniugando la sua passione per la scrittura e la tecnologia con quella per l’informazione, specialmente in campo giuridico. Si pone l’obiettivo di spiegare concetti e rendere comprensibili argomenti delle leggi, che è utile conoscere nella vita di tutti i giorni. Tra le sue passioni nel tempo libero ci sono il mare, lo sport e i motori.

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