Approvato il mini bonus figli da 38 euro: servirebbero cifre ben maggiori

Arriva un mini bonus figli che allevia i pesi che gravano sulle spalle dei genitori italiani. La somma è ridotta, ma meglio di niente: i dettagli

Solo chi ha figli sa quanto sia costoso avere una famiglia e dover crescere due nuove creature. Per quanto infatti si provi ad acquistare solo l’essenziale e ad insegnare l’arte dell’accontentarsi, che nella vita può sempre tornare utile, di fatto rimangono molte le spese necessarie, basti pensare a quelle scolastiche o sanitarie. A fronte di stipendi sempre uguali e prezzi della vita di tutti i giorni sempre più alti, è facile capire che le famiglie si stanno sempre di più impoverendo.

Contare i soldi
Approvato il mini bonus figli da 38 euro: servirebbero cifre ben maggiori (trading.it / canva)

In una situazione del genere, gli aiuti statali sono fondamentali: non tutti, infatti, possono contare sull’appoggio sia fisico che economico dei genitori per quanto riguarda la crescita dei figli e, tra l’altro, è tra i compiti del Paese sostenere i suoi cittadini e soprattutto le generazioni future. Oggi parliamo del mini bonus figli, un aiuto non rivoluzionario ma di certo utile: 38 euro nelle tasche dei genitori.

Mini bonus figli: requisiti, cifre e modalità di richiesta

Le agevolazioni fiscali, in Italia, rappresentano uno strumento di sostegno molto importante soprattutto per le famiglie con figli a carico, poiché permettono di godere di un’imposta ridotta su alcune spese considerate essenziali o di rientrare di parte della somma sborsata. Ne è un esempio la detrazione dall’Irpef del 19% delle spese sanitarie sostenute durante l’anno fiscale, per la parte eccedente l’importo di 129.11 euro.

Bambini contano soldi
Mini bonus figli: requisiti, cifre e modalità di richiesta (trading.it / canva)

Con la Legge di Bilancio 2025, il governo ha leggermente aumentato la detrazione fiscale riferita alle spese scolastiche, cioè per quelle somme sborsate per la frequenza a scuole d’infanzia, di primo o di secondo grado. Se fino al 2024 la spesa massima detraibile era di 800 euro, nel 2025 il tetto è stato alzato a 1000 euro: questo permette un risparmio di imposta di 190 euro, con un aumento concreto di 38 euro per ogni figlio a carico.

Rientrano nel paniere di tasse detraibili le spese sostenute per la tassa d’iscrizione e la frequenza scolastica, quelle per la mensa e i servizi integrativi, quelle per le gite scolastiche e le assicurazioni e per il trasporto scolastico. Per accedere alle detrazioni non è necessario rispettare specifici requisiti reddituali, poiché è sufficiente avere a carico dei figli che frequentano scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo o di secondo grado, sia pubbliche che paritarie o private.

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