Arriva un mini bonus figli che allevia i pesi che gravano sulle spalle dei genitori italiani. La somma è ridotta, ma meglio di niente: i dettagli
Solo chi ha figli sa quanto sia costoso avere una famiglia e dover crescere due nuove creature. Per quanto infatti si provi ad acquistare solo l’essenziale e ad insegnare l’arte dell’accontentarsi, che nella vita può sempre tornare utile, di fatto rimangono molte le spese necessarie, basti pensare a quelle scolastiche o sanitarie. A fronte di stipendi sempre uguali e prezzi della vita di tutti i giorni sempre più alti, è facile capire che le famiglie si stanno sempre di più impoverendo.
In una situazione del genere, gli aiuti statali sono fondamentali: non tutti, infatti, possono contare sull’appoggio sia fisico che economico dei genitori per quanto riguarda la crescita dei figli e, tra l’altro, è tra i compiti del Paese sostenere i suoi cittadini e soprattutto le generazioni future. Oggi parliamo del mini bonus figli, un aiuto non rivoluzionario ma di certo utile: 38 euro nelle tasche dei genitori.
Mini bonus figli: requisiti, cifre e modalità di richiesta
Le agevolazioni fiscali, in Italia, rappresentano uno strumento di sostegno molto importante soprattutto per le famiglie con figli a carico, poiché permettono di godere di un’imposta ridotta su alcune spese considerate essenziali o di rientrare di parte della somma sborsata. Ne è un esempio la detrazione dall’Irpef del 19% delle spese sanitarie sostenute durante l’anno fiscale, per la parte eccedente l’importo di 129.11 euro.
Con la Legge di Bilancio 2025, il governo ha leggermente aumentato la detrazione fiscale riferita alle spese scolastiche, cioè per quelle somme sborsate per la frequenza a scuole d’infanzia, di primo o di secondo grado. Se fino al 2024 la spesa massima detraibile era di 800 euro, nel 2025 il tetto è stato alzato a 1000 euro: questo permette un risparmio di imposta di 190 euro, con un aumento concreto di 38 euro per ogni figlio a carico.
Rientrano nel paniere di tasse detraibili le spese sostenute per la tassa d’iscrizione e la frequenza scolastica, quelle per la mensa e i servizi integrativi, quelle per le gite scolastiche e le assicurazioni e per il trasporto scolastico. Per accedere alle detrazioni non è necessario rispettare specifici requisiti reddituali, poiché è sufficiente avere a carico dei figli che frequentano scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo o di secondo grado, sia pubbliche che paritarie o private.