In molti si chiedono quando arrivino gli aumenti in busta paga: scopriamo insieme ogni quanto scattano e come richiederli.
In un periodo in cui ci sono delle evidenti problematiche a livello economico, un aumento di stipendio è sicuramente di grande aiuto, per quei lavoratori che si impegnano e che costituiscono una risorsa per il proprio datore di lavoro.
Spesso accade che per molti anni si lavori ma lo stipendio non aumenti e la domanda che sorge spontanea è :«Come mai?». Quando si lavora per diversi anni per un’azienda, uno degli obiettivi che ci si pone è quello di crescere non solo a livello di qualità e quindi come risorsa che offre prestazioni soddisfacenti, ma anche a livello di remunerazione. In fondo, si può dire che è un riconoscimento per la propria bravura e per l’impegno profuso nel tempo.
Tra l’altro, con gli aumenti che stiamo vivendo in ogni settore economico, chiedere un aumento di stipendio sarebbe la cosa migliore da fare, ma chiaramente bisogna anche tenere conto dell’andamento dell’azienda per cui si opera e molto altro ancora. Ci sono però, dei casi in cui gli aumenti sono previsti per legge e dai contratti collettivi nazionali. Scopriamo quali sono e quando scattano.
Aumenti in busta paga, in quali casi scattano
Se si lavora da molti anni per un’azienda, bisogna sapere che, in base ai contratti collettivi è previsto che vi sia un aumento di stipendio dopo avervi lavorato per un certo tempo.
In sostanza, lo scatto dell’aumento di stipendio, può avvenire per anzianità di servizio. Spetta, quindi, di diritto ai dipendenti. A seconda del tipo di contratto, lo scatto può avvenire ogni due anni, oppure lo stipendio aumenta dopo 5 anni. Per sapere quando avverrà il suddetto scatto, dovrete far riferimento al Ccnl inerente il vostro contratto. In genere, quando c’è lo scatto di anzianità, lo stipendio aumenta in automatico. Se ciò non avviene, ci si può rivolgere a un sindacato, alla Direzione Territoriale del Lavoro, oppure fare causa.
Può accadere, invece, che dopo alcuni anni, il dipendente ottenga una promozione e questo comporta anche che la legge gli riconosca un aumento del compenso. A differenza, però, dello scatto di anzianità, non è obbligatorio promuovere un dipendente dopo un tot di anni di lavoro nella stessa azienda, se il dipende continua a svolgere lo stesso incarico. Questa scelta spetta al titolare della ditta.
Per chiedere un aumento di stipendio, bisogna innanzitutto verificare in che condizioni di salute sia l’azienda. Se è in crisi, è meglio aspettare. È anche importante informarsi su quanto, in linea generale, siano retribuiti i colleghi, per capire anche se percepite un giusto stipendio, oppure se dovreste chiedere di più. Altra cosa, andando dal datore di lavoro, è importante sapere quanto chiedere di preciso. Parlatene col titolare in maniera costruttiva, in modo da giungere a un accordo senza dissidi che potrebbero minare il rapporto lavorativo.