Apple (AAPL) si è trovata ad affrontare una causa antitrust di alto profilo con il Dipartimento di Giustizia (DOJ), il calo delle vendite di iPhone in Cina e un’indagine normativa dell’UE.
Le azioni Apple sono scese di oltre il 7% dall’inizio dell’anno e sono salite solo del 6,25% negli ultimi dodici mesi. Le azioni Microsoft (MSFT) sono invece in rialzo del 14% da inizio anno e del 49% nell’ultimo anno. Di contro, le azioni Google sono in crescita del 9% su base annua e del 43% nell’ultimo anno.
Bloomberg ha riportato nella giornata di martedì che le spedizioni di iPhone in Cina a febbraio sono crollate del 33% rispetto all’anno precedente, mettendo in difficoltà Apple.
La Cina è il terzo mercato di Apple dopo il Nord America e l’Europa.L’area ha contribuito per 72,6 miliardi di dollari al fatturato di 383,3 miliardi di dollari di Apple nel 2023. Circa il 19% delle vendite dell’azienda.
Counterpoint Research ha rivelato questo mese che le vendite di iPhone sono diminuite del 24% nelle prime sei settimane del 2024 nel Paese. Nello stesso periodo le vendite di smartphone cinesi sono diminuite del 7%.
Durante la bufera, Apple deve anche affrontare una causa sollevata dal DOJ
Apple sta anche affrontando la tanto attesa causa antitrust con il Dipartimento di Giustizia. Lo scorso giovedì il DOJ ha citato in giudizio Apple per aver dominato illegalmente il mercato degli smartphone di fascia alta, penalizzando le applicazioni e l’hardware dei concorrenti.
Il Dipartimento di Giustizia ritiene che Apple limiti gli sviluppatori di app, renda difficile per i clienti il trasferimento di piattaforme e ostacoli il cloud gaming e le super applicazioni, che consentono agli utenti di accedere a numerose app minori da un’unica piattaforma.
Il procuratore generale Merrick Garland parla a una conferenza stampa presso la sede del Dipartimento di Giustizia a Washington giovedì 21 marzo 2024. Giovedì il Dipartimento di Giustizia ha presentato un’ampia denuncia antitrust contro Apple, accusandola di aver creato un monopolio sugli smartphone che soffoca l’innovazione e la concorrenza.
Apple si difende affermando che la causa “minaccia la nostra identità e i valori che contraddistinguono i nostri prodotti in un mercato intensamente competitivo. In caso di successo, ostacolerebbe la nostra capacità di produrre tecnologie di qualità Apple”.
Il DOJ vuole che Apple fornisca alle app di terze parti un maggiore accesso alle sue piattaforme e che aumenti la compatibilità con i produttori di dispositivi di terze parti. Come la controversia antitrust di Microsoft degli anni ’90, la causa potrebbe distrarre i dirigenti Apple dallo sviluppo di tecnologie come gli smartphone. Se Microsoft non fosse stata così concentrata sul suo caso antitrust, avrebbe potuto anticipare l’arrivo dell’era degli smartphone come Apple e Google e introdurre i propri dispositivi.