Indici poco mossi per i mercati finanziari europei: riflettono i dati del territorio USA, industria energetica come focus per gli investitori
Le Borse europee segnano un avvio di seduta prudente oggi 20 gennaio 2025, con i principali indici attesi poco mossi.
Principali indici europei alle ore 09:00:
- FTSE MIB (Milano): registra un +0,08%.
- DAX (Francoforte): lieve incremento, poco meno dello 0,1%.
- CAC 40 (Parigi): in leggero rialzo dello 0,2%.
- FTSE 100 (Londra): sostanzialmente invariato, presenta un +0,04%.
Per il resto, gli indici hanno subito variazioni trascurabili.
I dati sembrano riflettere un clima di attesa dopo il weekend, legato sia alla chiusura dei mercati americani per il Martin Luther King Day, sia agli eventi politici in corso negli Stati Uniti. Oggi, infatti, i riflettori sono puntati sull’insediamento di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti, un momento di grande rilevanza non solo politica, ma anche economica. Come avevamo già dichiarato venerdì scorso, i mercati europei continuano a riflettere l’incertezza USA, alimentata dai continui stravolgimenti delle politiche di Trump, soprattutto nei confronti dei rapporti con gli esteri come la Cina.
Trump e le nuove possibili politiche sul comparto Energia
Secondo indiscrezioni, subito dopo il giuramento, Trump potrebbe firmare l’ordine esecutivo per dichiarare l’emergenza nazionale per quanto riguarda il settore energia. Questa mossa gli consentirebbe di ottenere poteri straordinari per stimolare l’industria energetica nazionale, un settore importante per la strategia economica del Tycoon, soprattutto dal momento che le materie prime continuano ad avere prezzi alti.
La dichiarazione di emergenza rappresenterebbe una svolta già discussa nelle scorse settimane, ma che oggi assume contorni più definiti. L’obiettivo è rilanciare la produzione energetica interna e garantire agli Stati Uniti una maggiore indipendenza sul piano energetico.
È importante quindi non guardare solo a questo congelamento delle Borse che rimangono ’sospese’, in attesa, di un qualcosa che non è neanche certo, un po’ a ricordare Waiting for Godot, se vogliamo dirla alla Beckett. Ciò su cui potrebbero dar focus i nostri investitori italiani è proprio questa prospettiva emergenziale nei confronti dell’energia, che potrebbe aprire interessanti opportunità nel comparto grazie a due ETF in particolare.
ETF energetici USA: l’opportunità per gli investitori
Con l’insediamento di Trump e la possibile dichiarazione di emergenza nazionale per rilanciare l’industria energetica statunitense, il settore energetico a stelle e strisce è al centro dell’attenzione. Gli investitori italiani interessati a sfruttare questo scenario potranno quindi considerare due ETF che replicano indici differenti del comparto energia USA, ognuno con caratteristiche peculiari, ma che potrebbero diventare molto redditizi considerando le intenzioni del Presidente.
Xtrackers MSCI USA Energy UCITS ETF 1D
Questo ETF replica l’indice MSCI USA Energy 20/35 Custom, focalizzato sulle performance delle aziende energetiche statunitensi. Tra le sue caratteristiche principali:
- Dimensione del fondo: 69 milioni di euro.
- TER (indicatore sintetico di spesa): 0,12% annuo, uno dei più competitivi sul mercato.
- Politica di distribuzione: annuale, con dividendi distribuiti agli investitori.
- Volatilità: 19,05%, leggermente inferiore rispetto ad altri strumenti simili.
SPDR S&P US Energy Select Sector UCITS ETF
Questo ETF replica invece l’indice S&P Energy Select Sector Daily Capped 25/20, che include società energetiche dell’S&P 500 con limiti di capitalizzazione per evitare concentrazioni eccessive. Le sue caratteristiche:
- Dimensione del fondo: 741 milioni di euro, significativamente più ampio rispetto all’Xtrackers.
- TER: 0,15% annuo, leggermente superiore, ma ancora competitivo.
- Politica di distribuzione: accumulazione, con reinvestimento dei dividendi.
- Volatilità: 19,25%, lievemente più alta rispetto all’Xtrackers.
Quale ETF scegliere?
Entrambi gli ETF rappresentano valide opzioni per chi desidera investire nel settore energetico statunitense. Le differenze potrebbero però influenzare le scelte degli investitori, è bene quindi tenere a mente che:
- L’Xtrackers è più economico e presenta una minore volatilà, ideale per chi cerca una gestione più conservativa.
- Lo SPDR, grazie alla maggiore dimensione del fondo e alla politica di accumulazione, potrebbe attrarre chi ha un orizzonte temporale più lungo e punta sulla crescita del capitale reinvestito.
Nel frattempo, il cambio euro-dollaro mostra segnali di ripresa, mentre tra i titoli da monitorare a Piazza Affari figurano Generali, Banco BPM, Unicredit, Tim, Recordati e Illimity.