Trend rialzista per piazza affari, ma borse europee confuse: i dazi di Trump protagonisti e l’esplosione dell’oro come nuovo focus per i trader
La prima apertura dei mercati per questa nuova settimana lascia segnali evidenti sui nuovi progetti geopolitici che stanno animando gli scenari delle superpotenze. Molto forte l’oro, incertezza in borsa e timore per i dazi, sono tutte variabili che abbiamo già analizzato e che continuano anche oggi, 10 febbraio, a essere protagoniste. Ecco gli indici di apertura dei mercati europei di oggi:
Il presidente Donald Trump ha comunicato l’introduzione di nuovi dazi del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, da aggiungersi a quelli già in vigore sui metalli. Inoltre, sempre il Presidente USA, ha dichiarato che nei prossimi giorni verranno annunciati dazi reciproci, affermando: “Molto semplicemente, se loro ci fanno pagare, noi facciamo pagare loro”.
Ciò fa intuire il motivo legato a borse europee così frastagliate e incerte. Queste misure, insieme all’avvio dei dazi di ritorsione della Cina sulle esportazioni statunitensi, in vigore da oggi, stanno alimentando le preoccupazioni circa l’inizio di una possibile guerra commerciale prolungata, con il rischio che le imprese debbano trasferire costi più elevati ai consumatori.
Gli analisti su questo punto prevedono che per compensare in parte l’impatto delle nuove tariffe le valute dei paesi colpiti tenderanno a deprezzarsi rispetto al dollaro. Non c’è poi da escludere che queste dinamiche potrebbero inoltre esercitare una pressione al rialzo sull’inflazione statunitense, restringendo il margine di manovra della Federal Reserve.
Sul fronte delle materie prime, l’escalation della guerra commerciale continua a spingere l’oro a raggiungere nuovi massimi storici a 2.889 dollari l’oncia. Queste variabili, sia a livello globale che regionale, creano un quadro complesso, vediamo di capire come dovrebbe reagire il trader e quali spunti può utilizzare per le proprie strategie.
In un contesto di mercati in evoluzione e tensioni geopolitiche, gli operatori possono valutare diverse strategie. Vi diamo qualche suggerimento sul quale fare focus.
Nonostante l’oro sia tradizionalmente considerato un bene rifugio, la sua capacità di proteggere il patrimonio non è sempre garantita. Ecco alcuni motivi per cui investire in oro, soprattutto per coprire rischi a breve termine, può rivelarsi meno efficace del previsto.
Possiamo quindi sottolineare che l’oro può costituire una componente utile all’interno di un portafoglio diversificato, ma non è un rifugio infallibile. La sua efficacia dipende dal contesto macroeconomico, dall’orizzonte temporale dell’investimento e dai costi associati. Per chi intende utilizzarlo come strumento di copertura, ad esempio, la strategia consigliata è di limitarne la quota al 5-10% del portafoglio e, laddove possibile, preferire strumenti liquidi come gli ETF per ridurre i rischi operativi.
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