Anticipo TFR: basta ingiustizie, il datore di lavoro non può dire di no con questa procedura

Così il tuo diritto all’anticipo del TFR sarà rispettato pienamente. Il datore di lavoro non potrà dirti di no: la procedura è infallibile

Di norma, quando un lavoratore dipendente va incontro alla cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dal motivo, ha diritto alla ricezione del cosiddetto Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Si tratta di una retribuzione distinta dallo stipendio ordinario ed è finalizzata alla tutela di una prestazione economica per il dipendente nel caso di licenziamento, dimissioni o pensionamento.

Così il datore di lavoro non può non anticiparti il TFR
Anticipo TFR: basta ingiustizie, il datore di lavoro non può dire di non con questa procedura (trading.it / pexels)

Maturato mensilmente, il TFR può essere accantonato in azienda o destinato a un fondo pensione e questa è una scelta che spetta al lavoratore. I dipendenti che hanno almeno 8 anni di anzianità in quell’azienda, dimostrandone il motivo, hanno diritto all’anticipo del TFR, cioè all’erogazione di una sua parte senza che sussista il termine del rapporto di lavoro. Se anche a te è capitato di richiederlo ma il tuo datore di lavoro si è sempre rifiutato, ecco la procedura infallibile a cui non si può dire di no.

Così otterrai l’anticipo del TFR: non possono negartelo

Non sempre si può richiedere ed ottenere l’anticipo del TFR. La motivazione, infatti, dev’essere forte: un esempio è la necessità di acquistare casa per sé o per i propri figli, oppure l’impellenza al sostenimento di spese sanitarie. Per quanto riguarda l’importo, nel caso in cui l’azienda sia tenuta al versamento al Fondo di tesoreria INPS e quindi abbia più di 50 dipendenti l’anticipo del TFR è del 70% di ciò che è stato maturato. Può invece superare questa percentuale se viene accantonato interamente nell’azienda, ma rimane sempre una scelta del datore di lavoro.

Così il datore di lavoro non può non anticiparti il TFR
Così otterrai l’anticipo del TFR: non possono negartelo (trading.it)

Un caso in cui il datore di lavoro non può dire di no di fronte alla richiesta di anticipo del TFR è quello del badante o della badante: chi svolge questo lavoro, può richiedere annualmente la liquidazione del 70% di ciò che ha maturato e la risposta non può essere che affermativa. Negli altri casi, invece, bisogna conformarsi a quanto specifica ogni singolo CCNL di categoria: in generale, comunque, ogni lavoratore può richiedere l’anticipo del TFR solo una volta durante il rapporto con uno stesso datore di lavoro.

Indispensabile, poi, allegare alla richiesta di anticipo del TFR anche le motivazioni che lo sostengono: nel caso delle cure mediche, per esempio, preventivi o fatture, così come impegnative specifiche che attestano la necessità della terapia.

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