Andrea (nome di fantasia) pensava che utilizzare l’auto aziendale per una rapida commissione personale durante l’orario di lavoro non avrebbe causato problemi.
Tuttavia, una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che questo comportamento può portare al licenziamento per giusta causa. Inoltre, le aziende possono avvalersi di agenzie investigative per monitorare tali abusi, rispettivante specifici limiti legali.
Ma quali sono esattamente questi limiti? E fino a che punto un dipendente può utilizzare i beni aziendali senza rischiare sanzioni?
Immagina di essere nei panni di Andrea. Hai una giornata lavorativa intensa, ma decidi di utilizzare l’auto aziendale per sbrigare una faccenda personale, convinto che nessuno lo noterà. Questo piccolo strappo alle regole potrebbe sembrare innocuo, ma cosa succederebbe se l’azienda scoprisse questa deviazione? E se avesse incaricato un investigatore privato per monitorare i tuoi spostamenti? La recente giurisprudenza offre spunti interessanti su come tali situazioni vengono valutate giuridicamente e su quali possono essere le conseguenze per i lavoratori.
L’auto aziendale è spesso vista come un beneficio, ma il suo utilizzo è strettamente legato alle esigenze lavorative. Quando un dipendente decide di impiegarla per scopi personali durante l’orario di lavoro, si configura una violazione degli obblighi contrattuali.
Questo comportamento non solo rappresenta un uso improprio delle risorse aziendali, ma implica anche una falsa attestazione della presenza in servizio. In pratica, il lavoratore risulta presente sul luogo di lavoro, mentre in realtà è impegnato in attività personali.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3607 del 12 febbraio 2025, ha ribadito che tale condotta può costituire una giusta causa di licenziamento, sottolineando la gravità della violazione contrattuale e la compromissione del rapporto fiduciario tra datore
Per accertare comportamenti illeciti dei dipendenti, le aziende possono ricorrere a investigatori privati. Tuttavia, tali indagini devono rispettare precisi limiti per essere considerate legittime. Innanzitutto, le investigazioni devono svolgersi in luoghi pubblici e non possono invadere la sfera privata del lavoratore. Ad esempio, è lecito monitorare un dipendente mentre si trova in strada o in un parcheggio aziendale, ma non è consentito
Inoltre, il controllo deve essere mirato e proporzionato: non può essere indiscriminato o privo di una motivazione valida. La Cassazione ha più volte ribadito che l’uso degli investigatori è legittimo solo quando serve ad accert
La vicenda di Andrea è un esempio concreto di come un’azione apparentemente banale possa avere conseguenze serie. Se hai un’auto aziendale, assicurati di rispettare le regole e di non sottovalutare le possibili ripercussioni.
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