Il gruppo del settore automobilistico a meno di 3 mesi dalla fusione sta già facendo registrare ottimi numeri. Vediamo cosa ci suggerisce il grafico del titolo quotato in borsa.
Stellantis è una casa automobilistica multinazionale, con sede legale ad Amsterdam. Nasce nel gennaio 2021 dalla fusione tra i gruppi FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA, di cui fanno parte i marchi Peugeot, Citroën, DS Automobiles, Opel e Vauxhall Motors. La società è quotata a Piazza Affari e fa parte dei 40 titoli azionari che compongono l’indice principale della borsa di Milano, ovvero il FTSE MIB.
Nel mese di marzo 2021, il gruppo Stellantis ha immatricolato in Italia 68.222 unità, facendo registrare un rialzo addirittura del 742,66% rispetto alle 8.096 unità immatricolate nel marzo 2020: va detto che la la base del confronto è rappresentata dal primo mese di lockdown in Italia, a causa della pandemia legata al Covid-19. In virtù di questa crescita, la quota di mercato di Stellantis, in Italia, risulta pari al 40,02% del totale, a fronte di una quota del 28,5% di marzo 2020. Considerando invece il primo trimestre 2021, le immatricolazioni di Stellantis in Italia sono state pari a 179.937 veicoli, in crescita del 25,8% rispetto alle 143.070 unità registrate nei primi tre mesi del 2020.
LEGGI ANCHE >> Tesla, la competizione esponenziale e il ruolo delle energie rinnovabili
Superato in Europa il Gruppo Volkswagen
L’obiettivo di questa fusione era, però, ancora più ambizioso: conquistare la leadership del settore automobilistico in Europa.
Obiettivo che il gruppo Stellantis sembra aver già raggiunto. Nei primi due mesi del 2021, infatti, risultano consegnati, complessivamente, 480.888 veicoli: più di quanto sia riuscito a fare il Gruppo Volkswagen, per lungo tempo leader del settore in Europa, che ha registrato 452.400 unità consegnate. Primato che Stellantis ha raggiunto grazie alle vendite di veicoli commerciali leggeri, che nel periodo considerato sono state pari a ben 103.644 unità, contro le 32.545 di Volkswagen.
Va detto, però, che il gruppo tedesco risulta sempre primo per quanto concerne le autovetture destinate al trasporto di persone, le cui vendite, nel periodo considerato, ammontano a 419.855, contro le 377.244 di Stellantis.
LEGGI ANCHE >> Svolta Volkswagen: definitivo il passaggio da benzina all’elettrico
Piani per il futuro: priorità alle fonti di energia pulita
Riguardo al settore dei veicoli commerciali leggeri, che come visto rappresenta una parte importante del business di Stellantis, entro fine 2021 la casa automobilistica ha in programma il lancio di un nuovo furgone alimentato ad idrogeno e batteria elettrica. Più in là nel tempo, è prevista questa innovazione anche per i veicoli passeggeri.
L’idrogeno viene considerato, da molti analisti, come una delle principali fonti di energia pulita del futuro, in un periodo storico nel quale, a livello mondiale, si dà grande rilevanza all’aspetto della sostenibilità ambientale. Bank of America prevede, infatti, che questa fonte energetica conquisterà una quota pari al 25% della domanda globale di petrolio entro il 2050, con un valore di mercato di 2.500 miliardi di dollari.
John Elkann, presidente della casa automobilistica, ha inoltre dichiarato che Stellantis prevede, per l’anno in corso, di triplicare, fino a 400.000 unità, le vendite di veicoli elettrici a livello mondiale, grazie all’introduzione di 11 nuovi modelli ad alto voltaggio.
LEGGI ANCHE >> Gli investimenti dei big spingono il mondo delle auto elettriche
La vicinanza ai dipendenti: un progetto per far sognare i loro bambini
In questo anno di emergenza sanitaria legata alla pandemia, tra le varie forme di dialogo con i propri dipendenti che l’azienda ha attuato a livello digitale, ha riscosso successo soprattutto l’iniziativa rivolta ai loro figli, i quali sono stati invitati a disegnare la macchina del futuro e a condividerla con l’intera comunità Stellantis.
Il progetto è stato denominato “If you can dream it, you can draw it” (“Se puoi sognarlo, puoi disegnarlo”) e vi hanno partecipato 54 bambini, i quali, con l’aiuto dei genitori, hanno realizzato il disegno della macchina dei propri sogni, lo hanno scannerizzato e, infine, hanno caricato i file sulla piattaforma Intranet aziendale, nella sezione a loro riservata. Klaus Busse (direttore del design), con il supporto di un team dedicato, ha poi personalmente selezionato i 6 lavori migliori.
I piccoli designers vincitori, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, hanno poi partecipato ad una tavola rotonda virtuale per dialogare di persona con Klaus Busse, che ha spiegato gli obiettivi di questa iniziativa: innanzitutto dare ai bambini la possibilità di pensare al futuro e di sognare, pur in periodo così difficile a causa della pandemia, ma anche restare vicino alle famiglie dei dipendenti e far conoscere ai bambini l’ambiente in cui lavorano i genitori.
Stellantis a Piazza Affari: analisi tecnica del grafico
Si può notare dal grafico come il trend di fondo sia rialzista. Il 2020, infatti, è stato caratterizzato da un importante rialzo delle quotazioni di Stellantis. Nel mese di gennaio del 2021 c’è stata una correzione, mentre negli ultimi due mesi il trend rialzista è ripartito ed ha portato i prezzi poco al di sotto di quota 15,45 euro per azione, superando il massimo dello scorso 4 gennaio.
In questo momento, i prezzi del titolo Stellantis sembrano essere in una fase di transizione, durante la quale non è ben chiara la direzione che intendono seguire in futuro: in questo caso è preferibile non operare e restare in attesa.
Si potrebbe entrare al rialzo in caso di rottura del massimo in area 15,45; prima che ciò accada entrare long sarebbe rischioso perché i prezzi potrebbero muoversi al ribasso e completare un doppio massimo (figura di inversione ribassista), che potrebbe portare i prezzi al di sotto di 14 euro. In questo caso, si potrebbe anche valutare un’entrata al ribasso e tenere la posizione fino al successivo supporto di 12,30.
In sintesi, fermo restando che attualmente sarebbe meglio restare in attesa, l’operatività potrebbe svilupparsi in questo modo:
- long (operazione di acquisto), se i prezzi superano al rialzo il livello di 15,45;
- short (operazione di vendita), se i prezzi rompono al ribasso il livello 14,00.
Il take profit e lo stop loss dell’operazione effettuata andrebbero, come sempre, impostati sulla base della propria strategia e delle proprie regole di gestione del rischio.
Nota: questo articolo ha finalità puramente informative e didattiche, non deve essere inteso come consiglio operativo di investimento. L’attività speculativa comporta notevoli rischi e chiunque la svolga se ne assume piena responsabilità. Pertanto, gli autori declinano ogni responsabilità circa danni derivanti da decisioni di investimento prese dal lettore.