Anticipare le variazioni di mercato attraverso un’analisi ‘psicologica’: sentiment e posizionamento intermarket non saranno più un’incognita
Molti pensano che il mercato azionario dipenda solo dalle leggi della domanda e dell’offerta, ma c’è un altro livello di analisi che può davvero fare la differenza: l’analisi del sentiment e del posizionamento intermarket.
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Se stai cercando di capire dove stanno andando i mercati, quali segnali anticipatori osservare, e come utilizzare queste informazioni per ottimizzare le tue decisioni di investimento, non puoi prescindere da queste analisi.
Si tratta infatti di due chiavi fondamentali per prevedere i flussi di denaro e i movimenti dei prezzi. Il Sentiment si riferisce all’umore degli investitori, alle loro reazioni emotive ai cambiamenti sul mercato, mentre il posizionamento riflette le loro scelte concrete sui mercati. Saperli leggere correttamente ti permette di anticipare tendenze e prendere decisioni più consapevoli.
Cosa sono il Sentiment e il Posizionamento Intermarket
Per chi non è esperto, questi due concetti potrebbero sembrare ostici, ma una volta compresi invece diventeranno veri e propri alleati: aiuteranno a “leggere tra le righe” del mercato.
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Sentiment è l’umore collettivo degli investitori, un termometro che misura se il mercato è dominato dall’ottimismo (bullish) o dal pessimismo (bearish). Ad esempio, se la maggior parte degli investitori crede che il mercato azionario stia per crollare, possiamo parlare di pessimismo. Questo può creare un’opportunità di acquisto se il pessimismo è eccessivo perché i prezzi crolleranno.
Posizionamento si riferisce alle posizioni effettive che gli investitori hanno preso sui mercati. Se ci sono molte posizioni “lunghe” (acquisto) su una determinata asset class, ma poco spazio per ulteriori acquisti, il mercato può diventare vulnerabile a correzioni, ciò significa che potrebbe stravolgere le direzioni che aveva intrapreso poco tempo prima.
Perché non basta guardare solo le Correlazioni di prezzo
Le tradizionali correlazioni di prezzo tra azioni, obbligazioni, materie prime e valute sono utili, ma non raccontano tutta la storia! Se si osservano solo le variazioni di prezzo, si rischia di perdere informazioni importanti come il sentiment sottostante che spinge i movimenti di capitale: il mercato è incredibilmente sensibile alle reazioni emotive. Il sentiment e il posizionamento possono quindi anticipare i movimenti dei prezzi.
I principali indicatori di Sentiment e Posizionamento Intermarket
Esistono alcuni strumenti chiave che il trader deve utilizzare per ccomprendere pire come il sentiment e il posizionamento stiano influenzando sul momento i mercati.
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COT Report (Commitment of Traders): pubblicato dalla CFTC, questo report fornisce informazioni sul posizionamento degli operatori sui futures, come i “commerciali” (considerati più esperti) e gli “speculatori” (meno esperti). Per esempio, un aumento significativo delle posizioni short dei commercial sui futures del petrolio, combinato con un aumento delle posizioni long dei non-commercial, potrebbe suggerire che gli operatori commerciali si aspettano un calo dei prezzi del petrolio, mentre gli speculatori istituzionali sono ancora bullish. Questa divergenza di posizionamento potrebbe essere un segnale ribassista. Questi dati si possono trovare sul sito web della CFTC (cftc.gov).
Volatilità Implicita Intermarket: non basta guardare solo il VIX per l’S&P 500. Bisogna anche analizzare la volatilità implicita in altre asset class, come obbligazioni o materie prime, per vedere se c’è una percezione di rischio più alta rispetto a quello che i dati di mercato suggeriscono. Per esempio se la volatilità implicita sulle opzioni put sull’indice azionario aumenta rapidamente rispetto alla volatilità implicita sulle opzioni call, e questo fenomeno si verifica contemporaneamente a un aumento della volatilità implicita sulle opzioni call sui Treasury bond, potrebbe indicare una crescente “paura” di un evento di rischio sistemico che colpirebbe sia le azioni che i bond (tipicamente considerati beni rifugio). I dati si potranno trovare su piattaforme dei dati finanziari avanzate come Bloomberg, Refinitiv, etc.
Flussi di Fondi ETF: analizzare i flussi di capitali in entrata e in uscita dagli ETF può dare un’idea aggiuntiva su come il denaro si stia muovendo. Per esempio un deflusso significativo di capitali dagli ETF azionari growth (tecnologia, consumer discretionary) e un afflusso contemporaneo negli ETF azionari value (utilities, consumer staples) e negli ETF obbligazionari governativi potrebbe suggerire una rotazione settoriale e una crescente avversione al rischio. Questi dati sono presenti sui siti web che tracciano i flussi di ETF (es. ETF.com, ricerca tramite provider di dati finanziari).
Come utilizzare queste informazioni per il proprio trading
Se il sentiment è eccessivamente ottimista mentre il mercato non fa che scendere, potrebbe essere il momento di stare in allerta perché si creerà una divergenza che di solito è un monito alle inversioni di prezzo. Usando le analisi intermarket insieme all’analisi tecniche si possono avere più segnali. Un sentiment estremamente ottimista o pessimista può indicare un rischio maggiore, è fondamentale non ignorare queste tendenze per ottenere una buona gestione del rischio.
L’analisi del sentiment e del posizionamento intermarket aiuterà a decifrare i flussi nascosti che influenzano i mercati, offrendo un vantaggio competitivo. Monitorare costantemente gli indicatori chiave, confrontando i dati tra diversi asset class, è una chiave vincente. Utilizzare questi strumenti per integrare l strategia di trading permetterà di agire prima degli altri, con maggiore consapevolezza e meno emotività.