Una nuova riforma, un nuovo cambio di rotta, una novità, l’ennesima per gli italiani. Il 2022 delle grandi innovazioni e sorprese.
Una delle novità di questo 2022 è rappresentata dalla riforma più o meno strutturale dell’anagrafe immobiliare. Un nuovo concetto a muovere la macchina regionale e locale nella ricerca e gestione di dinamiche relative alla titolarità di immobili e quant’altro. Una innovazione che di certo servirà in entrambi i casi, all’ente cosi come al cittadino per chiarire eventualmente situazioni apparentemente complesse. Spesso infatti alcune operazioni richiedono controlli e verifiche che possono richiedere molto tempo. L’anagrafe immobiliare, in questo senso è pronta a snellire tutto, modalità e tempi dei ogni operazione.
Nel momento in cui questa innovazione diverrà, come si spera, ufficiale e operativa, si potrà andare anche in direzione di quella riforma del catasto che il Governo invoca da tempo. Non tutti però, in merito a quest’ultima ipotesi sembrano essere d’accordo. Il cambio di alcuni criteri in merito a questioni catastali potrebbero aumentare l’impegno di natura fiscale per gli italiani, di conseguenza, il tutto assumerebbe un tono assolutamente impopolare, come spesso capita. La riforma dell’anagrafe immobiliare, la creazione vera e propria di essa, insomma, ha dei modelli ben precisi sui quali poggia le sue ipotetiche basi.
Anagrafe immobiliare, cambia tutto: tutti i dettagli di una nuova visione delle cose che snellirebbe l’intero contesto
L’intento principale, alla base di una eventuale riforma dell’anagrafe immobiliare è quello di offrire l’opportunità ai Comuni ed alle compagnie di assicurazione di aumentare gli accessi alla stessa piattaforma virtuale. Tali accessi tenderebbero ad identificare una più rapida risoluzione di problematiche, contenziosi ed offrirebbero maggior raggio d’azione per la gestione quotidiana delle informazioni relative. Il modello seguito è quello spagnolo. La commissione di vigilanza infatti avrebbe intenzione di dare il via ad una vera e propria banca dati centralizzata che possa anche esprimersi, in qualche modo in funzione antiriciclaggio. Utile inoltre per operazioni di tipo notarile. Il professionista in questo modo potrebbe avere davvero tutto sotto controllo.
Acquistare un immobile senza notaio: cosa dice la legge
Altra intenzione, da parte di coloro i quali già da tempo sono impegnati nella realizzazione di una anagrafe immobiliare con determinate caratteristiche, è quella di introdurre una sorta di intelligenza artificiale in grado di gestire in automatico gli atti di accertamento da parte del Fisco. In questo caso però, secondo molti, non si dovrebbe avere la piena autonomia della macchina, per intenderci, ma dovrebbe essere infine sempre l’uomo ad avere in qualche modo l’ultima parola, il caro vecchio funzionario statale, insomma, sarebbe nelle intenzioni di chi sta concependo la riforma momentaneamente salvo.
I comuni insomma avrebbero l’opportunità di accedere a specifiche banche dati che in qualche modo andranno a rendere sempre più chiara e gestibile la questione immobiliare delle singole realtà territoriali. Si scavalcherebbe, quindi, la richiesta al garante della privacy oggi utile per effettuare tali operazioni di controllo e verifica. I servizi inoltre potranno essere consultati gratuitamente e rapidamente dalle società incaricate di riscuotere tributi. In questo caso di andrebbe a favorire anche la capacità di incasso degli stessi Comuni. Riforme e discorsi in merito non mancano, le idee ci sono, l’applicazione di esse, spesso, appare molto più complessa. Il 2022 insomma si appresta a diventare l’anno delle grandi riforme e delle grandi innovazioni.