Per mandare via l’amministratore di condominio non serve il parere favorevole di tutta l’assemblea. Puoi fare così, veloce ed efficace
Quando si sceglie di vivere in condominio, ci sono tutta una serie di vantaggi e di svantaggi rispetto a chi sceglie la casa singola che sono certamente da prendere in considerazione al momento della decisione e dell’acquisto. Da un lato non si è mai soli, si è inseriti in un contesto più ricco e variegato e probabilmente si risparmia anche qualcosa; dall’altro, però, possono esserci problemi di convivenza con i vicini, nonché con l’assemblea e l’amministratore di condominio.

Non è raro, infatti, sentire di assemblee lunghe e rissose, dove gli animi si scaldano subito e le liti tra condomini raggiungono toni decisamente esagerati. Anche piccole incomprensioni possono esacerbarsi facilmente e, se l’amministratore non ha in mano la situazione, ogni minima discussione può andare a minare la serenità di tutte le famiglie che vivono in quel palazzo. Se ti trovi in una situazione simile e pensi che sia giunta l’ora di cambiare l’amministratore di condominio, c’è qualcosa che puoi fare anche senza l’accordo dell’assemblea.
Mandare via l’amministratore di condominio: le due strategie
Sono due le strade che si possono percorrere quando si desidera mandare via il proprio amministratore di condominio. La prima è quella della revoca assemblare: in questo caso è necessario indurre un’assemblea e la richiesta di convocazione dev’essere formale e può essere presentata da un singolo condomino o anche da due di loro, a seconda dei millesimi che possiedono. In questo contesto, durante l’assemblea i condomini devono deliberare la revoca dell’amministratore: per far sì che sia valida, dev’essere raggiunto il quorum del 50% dei presenti più una persona, cioè della maggioranza. Inoltre, nel quorum rientra anche la rappresentanza di almeno dei metà dei millesimi dell’edificio. Nel caso della revoca assemblare, non è necessario dare all’amministratore alcuna ragione di causa per la sua dismissione.

La seconda via è quella della revoca giudiziale, che si può percorrere nel caso in cui l’amministratore di condominio abbia commesso gravi irregolarità. Questa opzione sussiste in un vero e proprio ricorso al giudice, che può essere presentato anche da un singolo condomino ed anche se l’assemblea ha già votato contro la revoca. In questo secondo caso, i motivi possono essere l’abuso nell’esercizio delle funzioni, la mancata rendicontazione della gestione o l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto.