La popolarità dei prodotti Amazon si scontra con la realtà economica svelata da un rapporto di Business Insider.
Secondo il quotidiano Amazon Alexa, l’assistente vocale del gigante dello shopping è in procinto di raggiungere perdite accumulate per un valore record di 10 miliardi di dollari.
Quest’anno il profilo dei servizi Amazon rivela tutta la fragilità di un comparto in grado di lanciare servizi all’avanguardia e competitivi con ritorni sul lungo periodo. Tra questi c’è proprio il servizio di feedback e ricerca Alexa nonché lo sviluppo a lungo termine dei dispositivi Echo su cui funziona l’intelligenza artificiale.
Quella dell’interazione vocale con i dispositivi portatili e la domotica è uno dei prossimi settori in cui Amazon cerca di acquisire competenze e quote di mercato. Amazon ha lanciato Alexa nel 2014; l’obbiettivo iniziale era quello di monetizzare le interazioni degli utenti con i dispositivi Echo, secondo le idee della società i consumatori potevano essere indotti molto più facilmente all’acquisto di un prodotto ordinandolo vocalmente. Un atto più impulsivo e veloce che avrebbe incrementato gli acquisti su Amazon facendo guadagnare l’e-commerce.
Tuttavia, i piani di profitto legati ai dispositivi Echo sembrano destinati a essere ridimensionati. Dei circa 10.000 licenziamenti che la società ha recentemente portato a termine la maggiore parte ha colpito la divisione dedicata a questo prodotto. Tra gli ostacoli alla diffusione di un nuovo modo di accedere a beni e servizi nonché alle informazioni una serie di scandali sulla privacy che certamente non ha aiutato l’azienda.
La strategia di Amazon per dominare il mercato delle vendite online dietro gli investimenti su Alexa
Nel 2018 Alexa ha ottenuto circa un miliardo di interazioni utente a settimana; tuttavia, queste erano per lo più richieste di riproduzione musicale o sulle previsioni meteo. Per realizzare un profitto dal dispositivo sono stati necessari vari tentativi come le collaborazioni di aziende quali Domino’s Pizza e Uber. Tramite questi i clienti hanno potuto ordinare una pizza o un taxi con un comando vocale.
Secondo il rapporto di Business Insider, Worldwide Digital, la divisione che gestisce i dispositivi Echo, Alexa e Prime Video, ha registrato una perdita operativa di oltre 3 miliardi di dollari nel primo trimestre di quest’anno. La stragrande maggioranza di ciò era “legata ad Alexa di Amazon e ad altri dispositivi”.
Il servizio non è riuscito a decollare; Amazon non è più in grado di compensare i costi della scommessa in perdita che puntava sul radicamento di nuove abitudini di consumo. Amazon ha venduto nel 2019 un totale di 100 milioni di dispositivi con l’IA Alexa, se il dato fosse rappresentativo della media annuale ciò significherebbe comunque un successo in termini numerici. Secondo
Business Insider Alexa è il terzo assistente vocale più popolare con 71,6 milioni di utenti dietro Siri di Apple e Google Assistant. Il vantaggio dei primi due è uno scarto di misura considerando che questi sono preinstallati sugli smartphone mentre Alexa deve essere acquistata su dispositivi intelligenti dedicati.
Resta da vedere quale sarà il prossimo passo per i grandi competitori che sviluppano prodotti basati sull’intelligenza artificiale e l’interazione uomo macchina. Per il momento l’attuale congiuntura economica ha portato sia Amazon che Google a tagliare posti di lavoro dalle divisioni che li gestiscono. Entrambe le società non hanno annunciato piani per cessare lo sviluppo o ridurre le funzionalità.