Invecchiare nella società contemporanea è un costo: per anziani e malati ci sono costi in più poco gestibili con i bonus, disagi di cui nessuno parla
Un tempo invecchiare era un privilegio: nella società gli anziani avevano un ruolo di rispetto, erano i saggi da dover tutelare, non di certo un peso. Nella società contemporanea l’anziano invece entra in contrasto con i ritmi frenetici del nostro quotidiano. È una civiltà che non vuole rallentare, che deve produrre, far carriera, definirsi poco disponibile.
Gli anziani vengono relegati all’angolo, la maggior parte delle volte sono visti come un impedimento per le carriere dei più giovani, e un peso per le famiglie che non hanno tempo da dedicargli. I tempi sono cambiati, ma non sempre l’evoluzione vira in positivo il destino dei nuclei familiari. Oggi stiamo vivendo una vera e propria crisi della famiglia. Tra divorzi, incomunicabilità genitori-figli, accelerazione tecnologica e digitalizzazione, gli anziani vengono accantonati e dimenticati, soprattutto quando non riescono ad essere al passo con i tempi, aprendosi al tech.
Ci si dovrebbe prendere del tempo per comprendere che stiamo creando una dimensione insostenibile dove riesce a vivere solo chi non si ferma, e ha la forza di continuare a correre inseguendo l’evoluzione tecnologica. Così mentre il governo cerca di sedare gli animi arrabbiati dei pensionati, questi ultimi si trovano a fare i conti con pensioni minime inaccettabili e problematiche di salute.
Chi ha dedicato una vita al lavoro, alla famiglia e alla comunità ad oggi si ritrova a dover affrontare problemi che non avrebbe mai considerato. La salute diventa un ostacolo nella società che corre, e con essa anche l’autonomia. Tutto ciò comporta costi notevoli che poi devono sobbarcarsi le famiglie: in questo 2025 se ne aggiungono altri.
Per gli anziani e i malati cronici, la perdita della patente non è solo un limite alla mobilità, ma un vero e proprio peso economico. Non si parla solo della necessità di trovare soluzioni alternative per spostarsi, o di richiedere sempre una mano ai figli, ma anche di una serie di costi aggiuntivi che possono gravare in modo significativo sulle finanze personali.
Tra problemi alla vista, sordità e disturbi cardiovascolari critici, la revoca della patente è sempre più di ‘tendenza’ per l’Aci: queste sono infatti solo alcune delle patologie che impediscono il rinnovo di patente. Ma un anziano senza patente, diventa anche un’enorme spesa per se stesso.
Quando una persona non può più guidare, deve affrontare spese impreviste, ma non tutti gli anziani hanno la possibilità di inserire spese aggiuntive. Come spostarsi? Tra abbonamento al trasporto pubblico, fino al taxi o alla richiesta di assistenza domiciliare per chi ha difficoltà a deambulare, la vita può diventare un vero inferno.
Non tutte le patologie però sono incompatibili con la patente, alcuni soggetti possono ad esempio ottenere una ‘patente speciale’ nel caso in cui siano diabetici, epilettici o persone con apnee ostruttive nel sonno. Ovviamente a decidere deve essere il medico, in base al caso che si trova davanti.
Se anche voi avete anziani in famiglia con patologie, ricordatevi di fare accenno a una patente speciale, potreste salvarli dalla revoca, inoltre, ricordate sempre che lo scorrere del tempo lo affrontiamo tutti, ed anche per questo dovremmo essere il primo sostegno per coloro che un tempo si sono presi cura di noi.
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