Allarme alimentari: la (lunga) lista dei prodotti che costano di più

Coldiretti lancia l’ennesimo allarme: al supermercato e praticamente in ogni dove troviamo prodotti alimentari che costano di più. L’effetto a cascata di guerra e aumento energia.

Non si ferma la corsa al rialzo dei prezzi, di ogni genere di beni. A causa del costo di energia – e dunque di produzione – si allunga a dismisura la lista dei prodotti alimentari che hanno subito aumenti. Famiglie e imprese non ce la fanno più. Non si tratta, dunque, solamente di olio di semi o prodotti provenienti dall’est. Il mercato globale è nel caos e le aziende italiane sono sempre più in difficoltà. Da ora in avanti, ecco quali altri cibi peseranno nel totale del carrello.

prodotti alimentari che costano
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Uno studio eseguito da Coldiretti non mostra solamente le percentuali di rincaro. Ma una fotografia “spaventosa” della situazione economica italiana. Sempre più famiglie sono in difficoltà e a rischio povertà. I poveri conclamati sono quasi il 10% dell’intera popolazione italiana. Ma sono in “buona compagnia”. Le aziende stanno risentendo dei minori incassi registrati durante la pandemia, e la guerra adesso ha dato la “mazzata finale”.

Basti pensare che le aziende del comparto agricolo sono al limite: l’11% di quelle italiane ha chiuso i battenti. Un altro 30% sta lottando per la sopravvivenza. Ciò è dovuto, ovviamente, all’aumento del costo delle produzioni, visti i prezzi smisurati di gasolio, elettricità, ma anche concimi, attrezzi, materiali di imballaggio. Secondo uno  studio del Creanelle campagne si registrano i aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi, fino al +129% per il gasolio. A conti fatti, aumenti di 16.000€ in media per azienda. Con picchi impressionanti di +47.000€ per le stalle da latte e +99.000€ nel comparto avicolo.” Per i “semplici” cittadini, tutto ciò si concretizza quando riempiono il carrello della spesa.

Allarme Coldiretti: la lista aggiornata dei prodotti alimentari che costano di più

Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, gli alimenti sono rincarati in media del 6,7%. Se può sembrare una cifra esigua, andiamo a sviscerare nel dettaglio tutti i prodotti che hanno subito aumenti. Coldiretti ha stilato una lista di ciò che nel carrello ci farà spendere di più. Al primo posto ovviamente troviamo l’olio di semi, che è rincarato fino ad oggi del 23,3%.

La seconda posizione in lista riguarda frutta e verdura. Se per l’olio di semi gli aumenti derivano dal conflitto e quindi da minori approvvigionamenti, per le verdure che mettiamo in tavola la “colpa” è del costo del gasolio. E dell’energia. Ricordiamo che l’85% dello scambio merci in Italia avviene su gomma. L’effetto a catena dei rincari di combustibili ed energia ha fatto salire il prezzo della frutta del 8,1% e quello delle verdure fresche di un bel 17,8%. Un quasi “pari merito” col burro da tavola, che segna un aumento del 17,4%.

Pasta e farina sono salite rispettivamente del 10,8% e 10%. La “corsa” agli acquisti ha scatenato pure il caos tra gli scaffali. Il pane, che già non era venduto “a buon prezzo” è salito del 5,8%. Ma non è tutto perché aumenti di un buon 10% si sono registrati nel pesce fresco e persino i gelati hanno visto un riprezzamento al +6,2%.

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