Allarme Assegno Unico: lo perdi se cambi residenza “oltre ai costi del trasloco anche questa beffa”

Chi cambia residenza può perdere l’Assegno Unico: una batosta micidiale che si scopre solo dopo il trasloco definitivo

Per sostenere le famiglie italiane, specialmente quelle che hanno figli a carico di età inferiore ai 21 anni o senza limiti d’età se ci sono specifiche condizioni di disabilità, il governo ha introdotto da qualche anno l’Assegno Unico. Si tratta di un importo, la cui cifra dipende dalla condizione economica del nucleo famigliare sulla base dell’ISEE, dal numero di figli a carico e dalla presenza di eventuali situazioni di disabilità, che viene erogato a tutti i beneficiari proprio per sostenerli nella crescita della prole.

Uomo triste
Allarme Assegno Unico: lo perdi se cambi residenza “oltre ai costi del trasloco anche questa beffa” (trading.it / canva)

Come abbiamo visto, quindi, è necessario rispettare alcuni requisiti per assicurarsi di poter percepire l’Assegno Unico. Se alcuni, come l’ISEE, basta formularli una volta all’anno per essere sicuri di poter continuare a fare affidamento su questo supporto economico, poiché di fatto nel corso dell’anno questo indicatore non cambia, ci sono altre situazioni che invece possono portare a perdere l’Assegno Unico: una di queste è lo spostamento della residenza.

Assegno Unico e nuova residenza: cosa succede

In primo luogo, l’Assegno Unico ovviamente decade quando vengono meno i requisiti base, quindi quando il figlio raggiunge i 21 anni: l’unico caso in cui questo criterio non si applica è quello della presenza in famiglia di un figlio con disabilità, nei confronti del quale l’Assegno Unico verrà erogato fino a che esisterà. Anche alcune variazioni del nucleo famigliare, però, possono comportare il decadimento del diritto della ricezione di questo bonus: in particolare, l’Assegno Unico viene sospeso nel caso in cui, a fronte di un cambiamento del genere, il nucleo famigliare non comunica in modo corretto le proprie novità.

Scatoloni del trasloco
Assegno Unico e nuova residenza: cosa succede (trading.it / canva)

Quando sopravviene un cambiamento, come ad esempio quello della residenza, il nucleo famigliare deve presentare una DSU ai fini ISEE aggiornata: per farlo, ci sono due mesi di tempo. La circolare 93 del 2021 specifica infatti che senza una nuova domanda la prestazione decade d’ufficio. Il rischio, inoltre, è doppio: nel caso in cui non si comunichi correttamente il cambiamento avvenuto nel nucleo famigliare, non solo si rischia di non percepire più l’Assegno Unico ma si può anche essere costretti alla restituzione di quanto si ha indebitamente percepito. Onde evitare di trovarsi in questa spiacevole situazione, suggeriamo a chiunque di informarsi presso un CAF.

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