L’intelligenza artificiale anche sui mercati azionari? FMI si espone e analizza i dati: per certi versi è un vantaggio ma va regolamentata
Ormai l’AI è stata inserita nella maggior parte dei settori: antropologi e sociologi raccontano ormai di una realtà a braccetto con la tecnologia. Ogni nostra azione potrebbe essere suggerita da un pc altamente intelligente, ma l’essere umano mantiene ancora un ruolo cardine nelle società e fa fatica a rapportarsi con una realtà che emula l’istinto emotivo senza avere realmente la capacità di provare emozioni.
Per quanto riguarda l’economia e i mercati, anch’essi sono mossi da emozioni: tutto ciò che crea l’uomo ha in parte una componente emotiva che per quanto l’AI sia addestrata a comprendere, non può ‘sentire’, proponendo calcoli più analitici. È per questo che da una parte l’AI potrà migliorare le nostre prestazioni, dall’altra potrebbe letteralmente stravolgere la nostra realtà così come la conosciamo.
Parlando dei trader, ad esempio, l’aiuto di un’intelligenza artificiale potrebbe essere un sostegno nell’analisi dei dati per le relative previsioni: in questi compiti, le AI riescono a essere molto più veloci, proponendo senza sforzo dati che l’essere umano avrebbe estrapolato con più fatica. Ma tutto questo quanto può aiutare il mercato? A raccontarlo è FMI, analizzando i risultati del suo report.
FMI: l’AI sui mercati, come muoversi in futuro per avere più benefici
Il Global Financial Stability Report dell’FMI ha analizzato il ruolo dell’IA nelle istituzioni finanziarie e il suo potenziale impatto sui mercati. La rapida capacità di elaborazione dei dati dell’AI, come era facile prevedere, potrebbe rivoluzionare i mercati. I trader potranno avere una valido supporto in quelle operazioni di calcolo che altrimenti avrebbero richiesto molte ore, ma almeno al momento il suo utilizzo rimane confinato in una fetta limitata di investitori.
Il report prevede comunque segna e predice una crescita del trading guidato dall’IA, soprattutto nelle classi di attività liquide come azioni e obbligazioni, che potrebbe portare di riflesso a una instabilità del mercato, aumentandone la volatilità.
L’FMI inoltre avverte che l’IA potrebbe spostare gli investimenti verso intermediari finanziari non bancari meno regolamentati, ciò potrebbe complicare a dismisura la sorveglianza sul mercato. Il suggerimento generale è quindi quello di migliorare a prescindere la regolamentazione legata alle attività AI, implementando anche delle soluzioni di risposta alla crescente volatilità. Sarà poi anche utile rafforzare la vigilanza sugli intermediari non bancari in modo da avere un chiaro controllo su un nuovo assetto del mercato.