Nell’ultima settimana il prezzo del future della soia e dello zucchero è crollato, perdendo rispettivamente 11,3 e il 5,6%, e innescando l’inizio di quello che sembra, almeno sul medio periodo, l’inizio di un trend short.
Mercoledì 16 giugno le aspettative negative degli investitori si sono concretizzate con nuovi ribassi causati dalle prese di profitto dei trader, dovuti all’aspettativa del possibile allentamento della pressione legislativa USA sulle raffinerie, che hanno portato le quotazioni ai minimi degli ultimi due mesi.
L’amministrazione di Joe Biden sembra in procinto di modificare la norma che obbliga le raffinerie negli Stati Uniti, da ormai tredici anni, a utilizzare delle miscele composte da etanolo e altri biocarburanti, provenienti naturalmente dal settore agricolo come derivato dalle piantagioni di soia e zucchero e di mais.
Il trend delle energie rinnovabili continuerà a crescere almeno nei prossimi dieci anni, tuttavia il settore dei carburanti derivati dagli oli vegetali si è trovato nell’ultimo anno in particolare difficoltà economiche, dovute ai blocchi produttivi e alla netta diminuzione degli spostamenti.
Quali sono gli sviluppi del mercato delle commodity alimentari come la soia?
Il settore potrebbe sul lungo periodo offrire nuovi spunti rialzisti, il governo degli Stati Uniti ha infatti ha voluto rassicurare in questi giorni i produttori agricoli, tra i più tutelati nell’economia USA, offrendo un pacchetto di aiuti del valore di 700 milioni di dollari. Il mercato potrebbe comunque continuare a essere trainato, soprattutto per quanto riguarda il future sulla soia, sempre più impiegata a partire almeno dall’inizio del 2000 nell’industria alimentare come fonte di proteine vegetali e per la creazione di alimenti dedicati alla dieta vegetariana e vegana.
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Quali sono le aziende che utilizzano la soia come materia prima?
In questo senso, diverse aziende possono aiutare la ripresa delle commodity alimentari, una di queste è ad esempio Beyond Meat. Una società completamente dedicata agli alimenti a base di proteine vegetali, come gli hamburger e le salse vegetali, che sta contribuendo a modificare la cultura culinaria e le preferenze dei consumatori, distribuendo i suoi prodotti con partner illustri quali McDonald’s, Burger King, Pizza Hut tradizionalmente legate alla vendita di alimenti a base di proteine animali.
Un’altra azienda impegnata in questo settore è Puris, che dal 1980 utilizza la soia e il mais al fine di realizzare alimenti a base di proteine vegetali che assomigliano agli analoghi prodotti a base di proteine animali come pollo, frutti di mare, formaggio e persino riso. L’obbiettivo ambizioso dell’azienda parte dalla consapevolezza che le proteine animali sono eccessivamente onerose dal punto di vista dell’impatto ambientale e non possono costituire la dieta di tutti gli abitanti del pianeta, per questo motivo Puris sta creando un’alternativa in grado di soddisfare il fabbisogno nutritivo dei 10 miliardi di abitanti che vivranno sul pianeta entro il 2050. Puris dal 2014 utilizza come ingrediente di base anche legumi come i piselli, che dal punto di vista nutrizionale sono tra le maggiori fonti di proteine vegetali, questo legume sta avendo una rapida espansione nell’agricoltura che sostiene l’industria, con una crescita che rispetto al 2019 sarà maggiore del 42%. Un giro d’affari che entro i prossimi dieci anni varrà 140 miliardi di dollari.
In modo sempre più stringente, gli standard ecologici imporranno alle aziende responsabili dell’allevamento e della produzione di carne, pesce, uova e formaggi, il rispetto di limiti di emissione di gas serra come il metano, con l’eventuale obbligo di dotare i propri stabilimenti di nuove infrastrutture o di pagare una tassazione sull’inquinamento prodotto. Si aggiunge a questo la consapevolezza dell’inquinamento causato a parità di contenuti proteici assunti, dal consumo di carni come quella bovina e dal consumo di acqua necessario alla coltivazione dei foraggi per nutrire gli animali da allevamento, che potrebbero essere destinati direttamente per nutrire l’uomo.
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La materia prima più utilizzata per gli alimenti a base di proteine vegetali
Nonostante questo, la soia è ancora il maggior alimento utilizzato per la preparazione di prodotti alternativi alla carne. Questo in quanto non presenta rischi per la salute, di chi può essere affetto da allergie o favismo, a eccezione delle intolleranze al glutine. La soia come ormai la maggiorparte delle colture è inoltre modificata al fine di massimizzare il rendimento delle sue qualità nutrizionali. Le aziende agroalimentari si aspettano un’espansione del mercato delle proteine vegetali, con la soia che rimane per ora la più utilizzata con una produzione per il consumo alimentare pari a 1,25 milioni di tonnellate all’anno.
Analisi tecnica future sulla soia
Dal punto di vista delle sue quotazioni il future sulla soia negli ultimi dieci mesi ha avuto un rendimento straordinario, con una tendenza long particolarmente pronunciata, che a partire da agosto del 2020 quando si trovava a 952,5 dollari, ha superato il suo massimo storico degli ultimi nove anni, arrivando il 12 maggio a quota 1667 dollari.
Attualmente le sue quotazioni si trovano in quello che è l’inizio di un trend short, realizzatosi al superamento del trigger point a 1455 dollari, manifestazione di un testa e spalle iniziato il 7 giugno e completatosi con l’ultimo massimo relativo del 27 aprile, arrivando fino a oggi a 1397 dollari, in lieve ripresa dopo il crollo avvenuto negli ultimi sette giorni in cui ha perso 11,2%. Il prezzo si trova attualmente in una fascia di prezzo che consentirà agli operatori di stabilire un nuovo prezzo equo compreso tra i 1320 e i 1400 dollari.
Le informazioni presenti in questo articolo non sono da intendersi come un invito all’investimento né alla speculazione.