Una nuova iniziativa che di certo farà piacere a tutti i lavoratori con requisiti tali da poter beneficiare di questa misura.
Tra le molteplici dinamiche che possono riguardare ogni comune cittadino e nella fattispecie la quasi totalità dei lavoratori italiani ne esistono alcune che spesso possono entrare in conflitto proprio con la quotidiana esperienza lavorativa. Il caso di persone che ad esempio accudiscono genitori anziani o familiari disabili. Assistenza nello svolgimento di quelle che sono anche le più comuni operazioni di ogni giorno. Il problema nasce, cosi come anticipato, quando questa necessaria forma d’assistenza non riesce ad essere conciliabile con gli orari di lavoro e quindi con le esigenze della persona che quotidianamente viene assistita.
Chiaro poi che nel caso in cui la persona assistita risulti del tutto non autosufficiente la situazione arrivi ad essere ancor più complessa e difficile da gestire se dall’altra parte persistono esigenze lavorative. In alcuni casi è possibile richiedere assegni di accompagnamento anche per anziani con particolari difficoltà, oltre che per i più diffusi problemi di deambulazione. Molteplici possono essere le patologie che caratterizzano le esperienze dei soggetti in questione. Non sono da escludere complicazioni di natura neurodegenerativa, come ad esempio il morbo di Alzheimer. In questi casi viene da se, esiste l’impossibilità di lasciare sole in casa le persone colpite.
Il Governo Draghi, quindi ancora una volta si appresta a rendere effettive una serie di misure che mirano a render meno pesanti, in qualche modo proprio quelle situazioni complesse da gestire, insieme alle altre ovvie esigenze quotidiane. Tra queste, chiaramente il lavoro. Fondi per le famiglie che hanno bisogno di avvalersi delle prestazioni di badanti ed operatori sanitari specializzati quindi. Dal prossimo gennaio, per tutti i beneficiari della Legge 104 partirà l’assegno Inps da 1800 euro per familiari e caregiver. Inoltre, l’Agenzia delle entrate provvederà ad erogare altri 350 euro al mese per i lavoratori che prestano assistenza a parenti non autosufficienti. Questo per redditi fino a 40mila euro.
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Il problema di fondo che spinge il Governo ad una simile iniziativa è legato alla possibilità concreta che il soggetto affetto da particolari patologie che ne rendono impossibile l’autosufficienza non disponga di un reddito tale da potersi permettere l’assistenza di badanti o di operatori sanitari specializzati. Inoltre potrebbe verificarsi la dinamica che vede un figlio o un parente disponibile a prestare assistenza ma impossibilitato da questioni di natura lavorativa. Proprio per rimediare a tali difficoltà, molto concrete, il Governo stanzia quindi ulteriori bonus che andranno di fatto a coprire qualsiasi tipologia di ovvia difficoltà nella cura della persona che per l’appunto necessita di assistenza.
Per i lavoratori costretti per forza di cose a prestare assistenza a genitori o parenti persiste quindi una detrazione mensile pari al 19% sui costi dell’assistenza domiciliare. Va ricordato inoltre che la detrazione in questione spetta unicamente nel caso in cui la non autosufficienza sia correlabile alla presenza di una determinata patologia. In questi casi, fino a 2100 euro di pagamenti per assistenza si avrà diritto ad un rimborso pari a circa 400 euro. Il Governo insomma ancora una volta dalla parte di chi vive quotidianamente situazioni particolarmente complesse. Prestare assistenza ad un genitore o ad un parente affetti da patologie gravi non è certo cosa agevole. Disagio ancora maggiore, quindi, per chi in ogni caso ha bisogno di lavorare e di conseguenza di tempo da dedicare alla propria occupazione.
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