Se avete intenzione di affittare casa questi consigli potrebbero servirvi per risparmiare: ecco quando scegliere la cedolare secca
Affittare casa con il regime della cedolare secca può rappresentare una soluzione interessante per risparmiare. Se siete incerti sull’affitto di casa, dovete sapere che non in tutti i casi è vantaggiosa la cedolare secca, ecco perché è importante informarsi prima di fare passi azzardati che potrebbero portare a pagare più tasse del previsto.
Quando si parla di affitto è inevitabile parlare di imposte, sia per i proprietari sia, in certi casi, per gli inquilini. Ma come funziona esattamente questo regime fiscale e quali vantaggi offre?
Queste sono domande che si pongono spesso i cittadini italiani, facendo domande a Google, qui sintetizziamo tutti i pro e i contro della cedolare secca per capire nel dettaglio chi dovrebbe optare per essa e chi invece dovrebbe evitarla preferendo un’altra soluzione. In questo modo il vostro risparmio sarà garantito.
Cos’è la cedolare secca e a chi conviene in caso di affitto
Quando si parla di cedolare secca ci si riferisce a un regime facoltativo che permette ai proprietari di immobili di sostituire l’IRPEF e le addizionali con un’imposta sostitutiva. Le aliquote sono due:
- 21% per i contratti a canone libero
- 10% per i contratti a canone concordato nelle aree ad alta tensione abitativa
Ma perché conviene la cedolare secca? Diciamo che si tratta di una soluzione scelta dai proprietari di casa perché permette di evitare sia il pagamento dell’imposta di registro, che del bollo. Il contratto di locazione diventa quindi più ‘leggero’ con meno obblighi, si può far riferimento a quest’ultima anche se si prendono in considerazione le proroghe o le risoluzioni dei contratti, non solo per la fase di registrazione. Il risparmio è diretto ed è per questo che chi gestisce molte proprietà è anche più portato a scegliere questa tipologia di sconto, ma non è poi vantaggiosa per tutti: è bene conoscere sia pro che contro.
Uno dei principali vantaggi della cedolare secca riguarda proprio l’esenzione dall’imposta di registro anche nel caso di risoluzione anticipata del contratto: ciò significa che i 67 euro per l’interruzione anticipata rispetto alla scadenza non verranno pagati perché la spesa non è prevista.
Per quanto riguarda le società, oppure per tutti i contratti di immobili che vengono registrati con uso diverso da quello abitativo, la cedolare secca è esclusa. Tra gli altri contro c’è da considerare il fatto che quando si opta per la cedolare secca, si rinuncia alla possibilità di aggiornare il canone di locazione in base agli indici ISTAT: nei casi in cui ci si ritrovi in periodi con inflazioni alte potrebbe diventare una scelta poco conveniente.