Per chi è in affitto, c’è la concreta possibilità che la casa diventi di proprietà senza passare dal mutuo. Ecco come fare e chi può farlo
In Italia, la cultura della casa di proprietà è profondamente radicata in ogni cittadino: il mattone, infatti, è considerato ancora oggi uno degli investimenti più sicuri ed arrivare a possedere un’abitazione è un traguardo al quale molti aspirano, poiché visto come prova di una realizzazione personale e professionale. In realtà, anche chi è in affitto può sognare una casa di proprietà: lo sanno in pochissimi.
Chi vive in affitto lo fa per molte ragioni. Oltre ai giovani e agli studenti, che preferiscono questa soluzione proprio in virtù della sua precarietà, ci sono poi tutte quelle famiglie che non potrebbero accedere ad un mutuo per condizioni economiche o di altro tipo. Dopo tanti anni trascorsi a versare affitti, però, spesso ci si rende conto che con gli stessi soldi se si avesse avuto un mutuo si sarebbe potuto comprare un appartamento: in realtà, è possibile diventare proprietari dell’immobile per il quale si è pagato l’affitto per anni senza neanche passare dalla banca.
Dall’affitto alla proprietà senza passare dalla banca: è possibile
La soluzione che proponiamo oggi è particolarmente utile per le giovani coppie e i lavoratori con reddito non fisso, due delle categorie di cittadini che hanno più difficoltà ad accedere a un mutuo. Lo strumento che in pochi conoscono si chiama usucapione ed è un istituto giuridico che, a chi possiede un bene immobile altrui come se fosse proprio, di diventarne a tutti gli effetti il legittimo proprietario. Questo è possibile, però, solo dopo un periodo di tempo che solitamente si attesta sui vent’anni: in questo lasso, il possessore del bene (che è diverso dal proprietario) deve gestire l’immobile come se fosse suo e in maniera continua, non contestata e senza interruzioni.
In merito all’affitto, la possibilità che questo conceda il ricorso all’usucapione è remota, poiché il fatto di pagare una rata al proprietario con cadenza mensile dà la prova del fatto che il possessore, cioè l’affittuario, non gestisca il bene come proprio, ma come altrui. Se, però, l’inquilino cessasse di versare gli affitti, cambiasse le serrature, effettuasse opere strutturali e di fatto iniziasse a comportarsi come un proprietario, allora ci sarebbe la possibilità di usucapione.
Il tutto, però, dovrebbe avvenire senza che il legittimo proprietario dell’immobile intervenga e reagisca a tali cambiamenti: l’usucapione, infatti, sussiste quando a tutti gli effetti il possessore si sente, agisce e si comporta da proprietario senza la minima lamentela di quest’ultimo.