Come fare la scelta giusta quando si tratta di affittare un immobile: il regime fiscale potrebbe far risparmiare grandi cifre
Quando si tratta di affittare un immobile, è importante partire da una domanda primordiale, ancora prima di prendere la decisione di inserire l’annuncio sul mercato. Quale regime fiscale scegliere? Bisogna comprendere prima come funziona la tassazione in Italia sugli affitti si può fare una scelta, che può aiutare al risparmio in alcuni casi, e penalizzare in altri.
Si può scegliere tra il regime fiscale della cedolare secca e la tassazione ordinaria. La scelta può fare una grande differenza per le tasche del proprietario ed è per questo che è essenziale informarsi sul tema prima ancora di pensare al prezzo per l’affitto. I guadagni ridotti potrebbero infatti dipendere più dalla tassazione sbagliata che dal prezzo d’affitto. Per quanto riguarda la cedolare secca, si parla di un’imposta sostitutiva che prevede un’aliquota fissa del 21% sul reddito percepito dall’affitto, o del 10% in alcuni casi specifici.
Angelo Greco, l’avvocato più conosciuto del web, ha fatto luce su come risparmiare in termini di tassazione quando si affitta un immobile, scegliendo una o l’altra soluzione. I vantaggi della cedolare secca sono che il proprietario non è soggetto ad altre tasse aggiuntive sul reddito di locazione e non deve neanche pagare l’imposta di registro o di bollo sul contratto. In sostanza, si alleggerirebbe la burocrazia fiscale rendendola più semplice, ma c’è un ma.
Cedolare secca oppure o tassazione ordinaria? Cosa conviene di più in base al caso
Dall’altra parte, c’è la tassazione ordinaria, che si basa invece sulle aliquote IRPEF progressive e che può risultare più conveniente per chi ha un reddito molto basso. Quando conviene quest’ultima? Diciamo che questo metodo consente anche di dedurre alcune spese, come le ristrutturazioni o le manutenzioni, che invece con la cedolare secca non sarebbero deducibili e quindi nel tempo si andrebbe ad alleggerire un’ingente spesa che deve essere prevista dal proprietario quando inizia ad affittare l’appartamento.
Non è difficile trovarsi di fronte a case fatiscenti affittate a poco, perché pur di non spendere denaro per ristrutturarle si preferisce guadagnarci di meno. Ecco, la decisione quindi non è sempre facile, perché bisogna valutare ciò che potrebbe servire nel tempo.
Secondo Angelo Greco, chi desidera una gestione fiscale più semplice e ha un reddito medio-alto potrebbe trovare nella cedolare secca una soluzione vantaggiosa. Al contrario, chi invece ha bisogno di dedurre spese rilevanti perché vuole affittare a un prezzo elevato e quindi è dipendente da continui interventi di ristrutturazione, potrebbe considerare la tassazione ordinaria. Dall’altra parte la tassazione ordinaria include il reddito da affitto nel reddito complessivo del contribuente, influenzando l’aliquota di riferimento.
Questo significa che, se il proprietario ha già un reddito medio-alto, l’aliquota su cui verrà tassato il reddito d’affitto sarà maggiore. Per questo motivo, a volte la cedolare secca sembra risultare più vantaggiosa anche nel caso in cui successivamente si avrà il bisogno di programmare eventuali ristrutturazioni. Fare la scelta giusta quindi dipende da due fattori principali: la situazione economica di base del proprietario, e il prezzo al quale si vuole affittare l’appartamento, con il relativo pubblico di riferimento.