Affitti: attenzione adesso per questi errori si finisce nel penale

Affitti, è importante prestare grande attenzione a questi errori, che potrebbero sfociare nel penale. 

Sono numerose, nel nostro Paese e all’estero, le persone che, per avere un alloggio, decidono di andare in affitto.

affitti, consegna chiavi
Affitti: attenzione adesso per questi errori si finisce nel penale-trading.it

Oggigiorno, andare in affitto in alcune delle città italiane più in vista ha dei costi davvero molto elevati, che pesano non poco sui portafogli dei conduttori. Da qui, l’esigenza di cercare sistemazioni più economiche, magari in altri luoghi.

Quando si affitta un posto, è molto importante informarsi su chi siano i proprietari ecc., cercando di comprendere un po’ meglio con chi si sta avendo a che fare, più in dettaglio. Questo, principalmente, per non ritrovarsi nei guai, in seguito.

Attenzione, infatti, a non commettere degli errori molto gravi, che possono comportare anche il finire in un procedimento penale.

Affitti, certi sbagli possono sfociare nel penale: da cosa guardarsi bene

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, recita il solito vecchio detto. E ora, capiremo meglio il motivo.

affitti, chiavi casa
Affitti, certi sbagli possono sfociare nel penale: da cosa guardarsi bene-trading.it

Attenzione alle truffe, che possono essere attuate con molti sistemi, tecniche attentamente studiate per non farsi acciuffare dalle autorità. Nello specifico, la truffa in questione, comincia con un annuncio accattivante, apparentemente conveniente. La tecnica è venuta fuori durante un processo, tenutosi a Milano, in cui era accusata una 36enne, poi assolta.

Affitti fantasma, e carte prepagate intestate a tossicodipendenti e senzatetto, questa la trappola. Ma analizziamola meglio. I truffatori inserivano su un portale famoso, una foto di una casa da affittare in Porta Venezia, con numero da contattare.

La vittima ha raccontato che l’annuncio a cui aveva risposto, parlava di «una camera singola al prezzo di 525 euro, e ho subito chiamato». Una signora ha risposto, dicendole che era fuori città e che aveva ricevuto altre chiamate. Ha quindi persuaso la giovane a versare due mesi di anticipo, 1.050 euro.

Ma quando la giovane è andata all’incontro in cui avrebbero dovuto firmare il contratto, non c’era nessuno. La signora era scomparsa, e la ragazza, sconvolta, avrebbe avuto un attacco d’ansia. A quel punto, ha denunciato tutto.

L’unico modo per rintracciare i malintenzionati era tramite Postepay, ma la persona che ne era titolare, non sapeva niente della truffa. La donna, infatti, 36enne, aveva raccontato di aver incontrato a Porta Palazzo, a Torino, degli uomini dell’Est Europa che le avevano offerto 100 euro per intestarsi a proprio nome la Postepay.

Non sapeva, però, che l’avrebbero usata per attuare le truffe. In sostanza, i truffatori non vengono puniti, e a pagarne le conseguenze sono coloro che aprono la Postepay. «Hanno detto che non avevano i documenti per aprire la Postepay e quindi hanno chiesto a me e anche ad altre persone. In quel momento non ero lucida, mi interessava solo prendere quei 100 euro», ha raccontato in Tribunale.

Gestione cookie