Il trasporto aereo incide per il 3,6% sul PIL: i maggiori aeroporti italiani, Malpensa e Fiumicino, hanno perso nel 2020 rispettivamente il 74,9 e il 77,5% dei passeggeri rispetto al 2019.
Il crollo dei viaggi e degli spostamenti è naturalmente dovuto dalle restrizioni e dagli inviti alla prudenza, che hanno caratterizzato l’ultimo anno e mezzo, disincentivando non solo materialmente ma anche emotivamente il viaggio come evento caratteristico di spensieratezza e relax.
La International Air Transport Association (IATA), organizzazione internazionale che raggruppa centinaia di compagnie aeree di tutto il mondo, ha confermato anche per quest’anno le sue previsioni negative. La pandemia ha impostato un nuovo ciclo economico e ridistribuito la domanda influendo su tutti gli aspetti dell’economia. Essa è riuscita a influire non solo diminuendo o modificando gli acquisti funzionali, necessari a compensare i bisogni economici primari, ma anche quelli legati ai beni accessori, proprio come quelli dei settori che nel nostro paese che sono stati più colpiti dalla crisi come, moda, calzaturiero e tessile.
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I numeri del trasporto aereo e aeroportuale in Italia
Il settore turistico e in particolare aeroportuale non fa eccezione, ed è influenzato dalle stesse dinamiche in grado di influire sul consumatore, proprio a partire dalla dimensione emotiva che il viaggio o la vacanza sono in grado di rappresentare. L’offerta di beni e servizi nell’economia è naturalmente legata al coinvolgimento emotivo che essi sono in grado di suscitare, secondo principi studiati anche da discipline come l’economia comportamentale. Lunghe code, prenotazioni per l’accesso alle strutture al chiuso, assenza di eventi culturali, prelievi di temperatura e tamponi, sono in grado da soli, anche in assenza di espliciti divieti di spostamento, di diminuire in modo significativo i viaggi e i voli.
Per questo motivo il 2021 per il trasporto aereo sarà di nuovo un anno difficile, dopo il 2020 in cui l’epidemia aveva imposto forti limitazioni agli spostamenti e causato un crollo dei passeggeri in tutti gli aeroporti. Nonostante il governo abbia prorogato anche per quest’anno il bonus vacanze, esso è stato ridimensionato e riservato soltanto a chi l’aveva già attivato nel 2020 senza averlo ancora utilizzato. L’incentivo per le famiglie con un reddito inferiore ai 40.000 euro, per un valore massimo di 500 euro, potrà essere utilizzato fino al 31 dicembre, ma rappresenta una goccia nell’oceano degli introiti del turismo, che in Italia è uno dei settori economici tra i più importanti.
I Dati del 2020 dell’ENAC, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile
Secondo i dati pubblicati dall’ENAC, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile, nel 2020 i passeggeri dei voli nazionali sono diminuiti del 61,1% rispetto all’anno precedente. Ancora peggio risulta il calo dei passeggeri in arrivo dall’estero, diminuito del -78,3 per cento. La speranza è che il traffico aereo riprenda proprio a partire dai voli domestici e dalle città turistiche italiane, più inclini a ospitare un flusso turistico interregionale come le città d’arte, che tuttavia non sarà sufficiente a coprire le perdite, che solo nel settore alberghiero sono costate 265.000 posti di lavoro. L’Italia è la nazione europea con il numero più alto numero di strutture ricettive, il 30% di quelle di tutti i Paesi dell’Unione. Quarto nella classifica tra le nazioni più visitate al mondo, ha perso circa 94 milioni di visitatori, con una diminuzione degli arrivi dall’estero del 61,8% e del turismo italiano del 55%.
Tra le compagnie aeree vi sono state importanti differenze che hanno avvantaggiato alcuni operatori rispetto all’effetto del calo delle prenotazioni, con Ryanair che si conferma la prima compagnia area per numero di passeggeri trasportati, pari a 11,8 milioni, segue a questa Alitalia con 6,5 milioni di passeggeri e easyJet con 3,5 milioni. Gli aeroporti italiani sono stati tra i primi al mondo a chiudere a causa delle limitazioni agli spostamenti, ma allo stesso tempo devono convivere con le regole del mercato del settore turistico, per il quale ogni viaggio è un evento che non è possibile recuperare, con gli investimenti difficili da limitare, proprio per la necessità di dover necessariamente preparare il settore alla competizione e al ciclo stagionale caratteristico del trasporto aereo.