ADI, la famiglia Rossi ha visto un significato cambiamento di importo. Scopriamo maggiori dettagli sulla loro vicenda
In tempo di crisi e di inflazione, l’Assegno di Inclusione costituisce un importante aiuto per alcune categorie di utenti. Ma andiamo più nel profondo, della questione.
![concetto di ADI](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/ADI-11022025-trading.it_.jpg)
Gli incentivi, in linea generale, stanno costituendo un importante aiuto, soprattutto per le famiglie in difficoltà. Le spese da affrontare, ogni mese, sono diverse, ed è per questo che ci sono bonus, anche in questo 2025, che si rivelano un supporto per arginare, in particolare, le situazioni più complesse.
Ci sono incentivi come il bonus casa, detrazione sulle spese di ristrutturazione dell’abitazione, efficientamento energetico ecc., oppure Assegno Unico e Universale, per famiglie che hanno figli a carico.
In tutto questo c’è l’Assegno di Inclusione (ADI), un sostegno economico per utenti che si trovano in condizioni di fragilità e lo scopo è quello di contrastare la povertà, la fragilità. Per questo vengono messe in campo delle politiche di formazione, lavoro, atte all’inserimento sociale.
L’ADI è composta da una parte che provvede a integrare il reddito familiare, e dall’altra supporta chi vive in affitto con contratto registrato regolarmente.
ADI, come la famiglia Rossi ha visto crescere il proprio reddito
Quest’anno, la famiglia Rossi, di Taranto, ha visto aumentare in maniera molto significativa, il proprio Assegno di Inclusione.
![concetto di Assegno inclusione](https://www.trading.it/wp-content/uploads/2025/02/ADI-11022025-trading.it-copia.jpg)
Fino allo scorso anno, questo nucleo familiare percepiva 480 euro di ADI, per un ISEE che sfiorava quasi il tetto massimo. I Rossi erano composti dalla nonna Maria, 70 anni, disabile in modo grave, Marco, 45 anni, senza lavoro e caregiver della nonna. E poi, Giulia, 10 anni.
I tre abitavano in una piccola casa in affitto, ma le cose sono cambiate con la nuova Manovra 2025. Quest’anno, infatti, l’ISEE per percepire l’ADI è più elevato, tant’è che il tetto massimo di reddito per accedere al beneficio è di 10.140 euro, mentre il reddito familiare 6.500 euro.
Peraltro, se in famiglia ci sono membri over 67 o disabili in modo grave, si innalza a 8.190 euro. I Rossi, quindi, hanno visto crescere l’importo erogabile dall’ADI.
Marco, infatti, ha perso il suo lavoro part-time, e l’ISEE si è abbassato fortemente, per cui è potuto rientrare nei requisiti 2025. Il reddito è sceso, considerando che Maria ha oltre 67 anni e la sua condizione è di disabile grave.
Abitando in una casa in affitto, hanno potuto beneficiare dell’incremento per sostenere proprio coloro che vivono in locazione, con 3.640 euro all’anno. In sostanza, per via di questi cambiamenti nell’ADI, sono arrivati a percepire 6000 euro annui, oltre all’integrazione per il versamento dell’affitto. La loro vita, grazie all’ADI, potrà migliorare notevolmente.