Accompagnamento, chi percepisce l’assegno può ottenere altri 630 Euro al mese dall’INPS. Ecco quali sono le categorie di persone che possono richiederlo.
L’Assegno di accompagnamento è una forma di assistenza a favore di mutilati e invalidi impossibilitati a svolgere le azioni quotidiane da solo. Per ottenere la prestazione il cittadino deve dimostrare con un apposito verbale l’accertamento della minorazione. Dopo di che può presentare domanda. Nei moduli della richiesta deve inserire anche i dati socio-economici, come ad esempio avvenuti ricoveri e svolgimento di attività lavorativa, nonché scelta della modalità di pagamento ed eventuale delega per la riscossione da parte di un terzo. In caso di minore, queste informazioni dovranno essere inviate solo dopo il riconoscimento del requisito sanitario, attraverso la compilazione e l’invio del modello AP70 .
Una volta riconosciuto il diritto all’assegno, scatta l’accredito della cifra spettante: il termine ordinario per l’emanazione del provvedimento è stabilito dalla legge n. 241/1990 e viene individuato in 30 giorni. In alcuni casi la legge può fissare termini diversi. L’importo erogato è di circa 500€ mensili. Si tratta di una cifra che obiettivamente può risultare insufficiente a vivere dignitosamente; si pensi soprattutto al fatto che il disabile va incontro a spese mediche continuative, per non parlare ovviamente dell’assunzione di persone che possano assisterlo.
Chi è beneficiario di assegno di accompagnamento, lo ricordiamo, non necessariamente è escluso dalla possibilità di percepire altre forme di entrate economiche. Per prima cosa, il disabile può lavorare anche se classificato come “invalido civile al 100%”. Alcuni disabili possono ottenere dall’INPS fino a 550 euro mensili anche con redditi superiori a 40.000€; inoltre sono previste tutta una serie di agevolazioni fiscali e sgravi che vanno, di fatto, ad aumentare le entrate mensili. Questo perché lo Stato riconosce le difficoltà e attua una rete di supporto sia all’invalido che ai familiari conviventi.
Se ne evince che l’Assegno di Accompagnamento di per sé non viene calcolato come reddito che esclude altri tipi di benefici. Infatti, in alcuni casi l’invalido può ottenere ulteriori 630€ mensili. Parliamo di persone che hanno un’età pari o superiore ai 67 anni e che non percepiscono più di 7.560€ all’anno. Anche se in questa cifra si vanno a cumulare pensioni di invalidità o altri benefit, il disabile può richiedere la Pensione di Cittadinanza. Questo significa, in sostanza, ottenere altri soldi. Una bella notizia, anche se non riguarda una grande platea di cittadini. L’iniziativa è infatti rivolta a chi, oltre ai requisiti di cui sopra, è gravato da spese di locazione o di mutuo. Infine, mentre i percettori del reddito di cittadinanza devono chiedere il rinnovo del beneficio dopo 18 mesi, la regola non vale per questo tipo di pensioni, che saranno rinnovate in automatico.
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