Accenture è un’azienda multinazionale di servizi digitali. Rappresenta in Italia la seconda in termini di fatturato subito prima di IBM Italia.
Accenture offre servizi di consulenza nel settore tecnologico e digitale ed è specializzata in intelligenza artificiale, serivizi cloud e sicurezza informatica.
L’azienda ha una rete commerciale sostenuta dai quasi 570.000 dipendenti in grado di servire ben 120 paesi nel mondo. Accenture si fa promotrice del cambiamento a sostegno dell’efficienza, della creazione di valore per clienti, azionisti, collaboratori e comunità. Con un fatturato di 44,33 miliardi nel 2020, la multinazionale con sede in Irlanda fa parte della lista Fortune delle 500 aziende più capitalizzate nel mondo.
Presente in Italia dal 1957, Accenture conta oggi circa 16.000 dipendenti che lavorano distribuiti in cinque principali sedi: Milano, Roma, Torino, Napoli e Cagliari, oltre a diversi uffici sul territorio nazionale. Negli ultimi tre anni l’azienda ha avuto una forte espansione assumendo in media 2.500 persone ogni anno.
Il ruolo di Fabio Benasso in Accenture Italia
In questo contesto un manager d’eccellenza, Fabio Benasso, è il responsabile della sezione italiana in qualità di Presidente. Fabio Benasso è nato nel 1959 e ha iniziato a lavorare per Accenture nel 1984 dopo la laurea in Economia e Commercio conseguita all’Università di Pavia. Benasso ha iniziato ad assumere incarichi di prestigio nel 2004 lavorando in qualità di responsabile del gruppo Products, specializzato ai clienti a clienti nelle aree industria, servizi e distribuzione.
Dal settembre 2006 fino al settembre 2021 è stato Amministratore Delegato di Accenture Italia e ha ricoperto fino al 2015 il ruolo di Geographic Unit Senior Managing Director della Regione IGEM. Questa comprende oltre il nostro Paese anche Grecia, Est Europa, Russia e Medio Oriente.
In oltre vent’anni di carriera si è occupato di progetti in area amministrazione, finanza e controllo. Nel 2000 ha assunto la responsabilità del comparto Finance, Performance e Management. Oggi Fabio Benasso è partner dell’azienda e ha assunto incarichi di sempre maggiore rilevanza a livello nazionale e internazionale.
Le altre cariche nel curriculum di Fabio Benasso
Tra le sue altre cariche è dal 2015 Consigliere Delegato per Milano Post Expo. E’ membro del Comitato di Presidenza e del Consiglio Generale di Assolombarda. L’associazione riunisce gli industriali della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Lodi, Monza, Brianza e Pavia. Ricopre inoltre lo stesso ruolo in Assinform l’associazione italiana delle tecnologie dell’informazione legata a Confindustria, di cui è membro per il Consiglio Generale.
Dal 2014 è Presidente del Comitato di Sostenibilità nonchè membro del Consiglio di Amministrazione di American Chamber of Commerce in Italy. Questa è un organizzazione no profit fondata con lo scopo di agevolare gli scambi economici fra Italia e Stati Uniti.
Fabio Benasso si trova a condurre la multinazionale in uno scenario in cui le tecnologie sono sempre più interconnesse, creando un contesto complesso ma anche favorevole allo sviluppo dell’innovazione. Il dirigente punta la sua attenzione sull’Italia bisognosa di inserire nel suo sistema produttivo soluzioni che continuino a renderla competitiva. Per salvaguardare l’eccellenza che le contraddistingue, le organizzazioni italiane devono reinterpretarsi, aprendosi agli ecosistemi e velocizzando i processi di innovazione.
Tre tendenze chiave sulle quali investire per rendere competitiva la propria azienda
Accenture ha identificato tre tendenze chiave con le quali le aziende dovranno confrontarsi nei prossimi tre anni. Queste saranno determinanti per gestire il cambiamento in tutti i settori della loro attività.
In primo luogo la competitività si gioca sulla capacità di rendere ottimali i processi produttivi ricavando il maggior numero possibile di informazioni. Mettere insieme dati e intelligenza artificiale rende disponibile una visione alternativa dei processi creando nuove opportunità per investire, collaborare e innovare.
Le aziende leader iniziano a utilizzare gemelli digitali per creare modelli di intere fabbriche, catene di approvvigionamento, cicli di vita dei prodotti e altro ancora. Si tratta di riproduzioni virtuali con tutte le caratteristiche fisiche dell’elemento riprodotto. In questo modo le copie sono in grado di anticipare e quindi prevedere il comportamento futuro di questi oggetti, sia nelle condizioni presenti che simulando scenari alternativi. Questo permette di ottimizzare il loro utilizzo o la loro costruzione, individuando il percorso più sostenibile da adottare per garantire le massime prestazioni.
In campo urbanistico o immobiliare i gemelli digitali o digital twins, possono ad esempio, analizzare il sistema di riscaldamento o condizionamento di un edificio, il suo utilizzo da parte degli utenti, gli orari di punta negli spostamenti del traffico ed evidenziare la strategia di migliore utilizzo. In poche parole il gemello digitale genera un modello che si aggiorna in tempo reale per rispecchiare le variazioni della controparte fisica a cui è connesso. Quello che si realizza quindi è un circuito virtuale con un feedback continuo, che riportano costantemente prestazioni, condizioni operative e variazioni nel tempo.
La democrazia nei processi aziendali grazie alla tecnologia
La seconda tendenza chiave è la democratizzazione del contributo che ogni dipendente può dare all’impresa. Grazie alla digitalizzazione dei processi ogni dipendente può diventare un innovatore, ottimizzando il proprio lavoro, risolvendo i problemi del suo comparto e mantenendo l’azienda al passo con nuove e mutevoli esigenze. Questo sarà fondamentale per generare cambiamenti dal passo stimolando l’innovazione in tutta l’ organizzazione aziendale.
L’azienda oggi ha depositato 8200 brevetti in tutto il mondo ed è convinta che il futuro economico delle imprese sia irreversibilmente legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questa comprende l’insieme di tecnologie differenti che interagiscono per consentire alle macchine di percepire, comprendere, agire e apprendere. Questo può avvenire secondo diversi gradi nella capacità di interagire con l’essere umano. La variabile comune è quella di poter accrescere l’efficacia di ogni mansione o processo incrementando la profittabilità.
Accenture stima che i ricavi delle imprese che investono su sistemi di intelligenza artificiale potrebbero crescere del 38% entro il 2022. Questo al contrario di ciò che si pensa comunemente avrebbe una ricaduta positiva sull’occupazione che trarrebbe vantaggio dalla costruzione dei sistemi di cooperazione uomo macchina. Oltre a questo ci sarebbero le ricadute positive degli investimenti derivanti dai nuovi profitti. Secondo Accenture questi sarebbero pari a quasi cinquemila miliardi di dollari sull’intera economia globale.
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Secondo l’azienda gli incrementi più consistenti in termini di ricavi e occupazione, coinvolgerebbero in particolare: beni di consumo, settore medico, telecomunicazioni, servizi finanziari, chimica e settore automobilistico.
L’intelligenza artificiale si evolve anche verso percorsi come il machine learning e l’elaborazione del linguaggio naturale e possono combinarsi con analisi dei dati e l’automazione. In questo modo possono aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi, sia che si tratti di migliorare il servizio clienti o di ottimizzare la catena di approvvigionamento.