Come funziona questa tipologia di sondaggio e come il sentiment degli investitori deve essere interpretato per anticipare il mercato e non sbagliare mossa
Immaginate di avere tra le mani un indicatore che invece di dirvi dove sta andando il mercato, vi suggerisce l’esatto contrario. Sembra assurdo, ma è proprio ciò che accade con l’AAII Investor Sentiment Survey.

Vi starete chiedendo quindi a cosa possa mai servire un indicatore del genere, bene, ve lo spieghiamo nel modo più semplice possibile. AAII Investor Sentiment Survey non è altro che un sondaggio che misura il sentiment degli investitori individuali americani e che, se interpretato in modo non convenzionale, può offrire spunti preziosi su come muoversi sui mercati finanziari.
Il paradosso è che, storicamente, quando il numero di investitori ottimisti è molto alto, il mercato tende a performare peggio nei mesi successivi. Al contrario, quando il pessimismo dilaga e gli investitori sono in preda alla paura, i rendimenti futuri spesso superano la media. Un ribaltamento di prospettiva che sfida l’intuizione e si inserisce perfettamente nella logica del contrarian investing: se la folla è troppo sicura di sé, meglio diffidare; se è spaventata, è il momento di guardare le opportunità.
Come funziona il sondaggio
Il sondaggio viene redatto settimanale dalla American Association of Individual Investors dal 1987. Ogni settimana, centinaia di investitori retail statunitensi rispondono a una semplice domanda: quale sarà l’andamento del mercato azionario nei prossimi sei mesi? Possono dichiararsi bullish (ottimisti), bearish (pessimisti) o neutrali.

I risultati vengono pubblicati ogni mercoledì e forniscono uno spaccato del sentiment del mercato retail in un dato momento. Questo tipo di rilevazione ha un valore storico significativo, proprio perché è in grado di mostrare agli attori del mercato quali sono le aspettative degli investitori e come si si correlano ai movimenti del mercato.
Negli anni, diversi studi accademici hanno dimostrato che livelli estremi di ottimismo o pessimismo tendono a precedere movimenti di prezzo nella direzione opposta, invertendo i risultati, è per questo che per utilizzare indicatori di questo tipo bisogna conoscere bene le dinamiche di mercato di risposta.
In generale bisogna comprendere una questione psicologica: gli investitori individuali spesso si lasciano trascinare dalle emozioni e seguono la folla, il che li porta ad essere euforici proprio prima di una correzione o troppo pessimisti prima di un’inversione rialzista. Questo fenomeno è alla base della strategia contrarian, secondo cui si dovrebbe andare contro il sentimento prevalente per ottenere rendimenti superiori.
Il paradosso del sentiment: quando troppi investitori sono bullish, il mercato soffre
Uno degli aspetti più interessanti dell’AAII Investor Sentiment Survey è quindi il suo valore predittivo contrario. Diversi studi hanno dimostrato che quando la percentuale di investitori bullish supera determinate soglie – tipicamente il 50% – i rendimenti futuri del mercato azionario tendono a essere inferiori alla media storica.

Ad esempio, nel 2000, poco prima dello scoppio della bolla delle dot-com, in particolar modo nel dicembre 1999 il sentiment bullish aveva superato il 55%. Il mercato, invece di continuare a salire, ha subito una pesante correzione. Lo stesso è accaduto nel gennaio 2018. Il motivo è legato alla natura stessa dei cicli di mercato. Basta porsi una semplice domanda per comprendere il ‘gioco’: se tutti sono ottimisti e già investiti, chi rimane per continuare a comprare e far salire ancora i prezzi?
Se un eccesso di ottimismo è un segnale di pericolo, un’ondata di pessimismo può invece rappresentare un’opportunità d’acquisto. Quando la percentuale di bearish supera il 45%, i rendimenti futuri tendono a essere superiori alla media.
Uno dei casi più emblematici è stato marzo 2009, nel pieno della crisi finanziaria globale. Il sentiment bearish aveva superato il 70%, segnalando un livello di paura e sfiducia estremo. Eppure, proprio in quel momento, il mercato ha iniziato una ripresa storica, con l’S&P 500 che ha guadagnato oltre il 400% nel decennio successivo.
Lo stesso è accaduto nel marzo 2020, quando la pandemia ha innescato il panico sui mercati. Il sentiment bearish ha superato il 50%, ma nei mesi successivi il mercato ha registrato un impressionante rimbalzo, con l’S&P 500 in crescita del 60% in un anno.
Il principio è lo stesso del precedente: quando il pessimismo è eccessivo, significa che gran parte degli investitori hanno già venduto, proprio dettati da quel sentiment, e che il mercato potrebbe quindi essere vicino a un punto di svolta. Ciò significa prezzi scontati e possibilità di guadagno futuro.
Come utilizzare l’AAII Investor Sentiment Survey nella pratica
Sapere che l’AAII Investor Sentiment Survey può anticipare il mercato è utile, ma come si può sfruttarlo concretamente nelle strategie di investimento? Dovete tenere a mente questa estrema sintesi, semplice ma allo stesso tempo molto efficace.
Monitorare i livelli di bullish e bearish:
- Se il bullish supera il 50%, potrebbe essere il momento di ridurre l’esposizione al mercato o almeno adottare un approccio più cauto.
- Se il bearish supera il 45%, potrebbe essere un segnale di acquisto, suggerendo che il mercato è in ipervenduto e pronto a rimbalzare.
Ovviamente, questo indicatore non dovrebbe essere usato da solo. È importante confermare i segnali con altri strumenti, come il Fear & Greed Index, le valutazioni di mercato (P/E ratio, Buffett Indicator) e i dati macroeconomici (inflazione, tassi di interesse).