Hai ristrutturato casa nel 2024? Allora potresti accedere a un importante vantaggio fiscale, ma c’è un dettaglio tecnico che può mandare tutto all’aria. C’è un limite da rispettare, una regola da seguire alla lettera e un modulo da compilare con precisione.
Molti pensano di essere a posto solo perché hanno pagato i mobili, ma è qui che nasce l’errore. E quando ci si accorge della svista, spesso è troppo tardi. L’Agenzia delle Entrate è chiara, ma serve attenzione: non basta aver fatto acquisti, serve qualcosa di più. Non farti trovare impreparato.
La scena è familiare a molti: lavori finiti, casa rimessa a nuovo, si passa finalmente alla fase più entusiasmante, quella dell’arredamento. Ma tra fatture, bonifici e modelli da compilare, c’è sempre il rischio di perdere qualche passaggio.

Ed è un attimo: un campo non riempito correttamente o un pagamento fatto nel momento sbagliato può far svanire il tanto atteso bonus mobili 2025. Non è solo una questione di burocrazia, ma di attenzione ai dettagli. E chi pensa che il fisco sia indulgente con questi errori, rischia di restare deluso.
Come ottenere correttamente il bonus mobili 2025
Il modello 730/2025 ha introdotto alcune modifiche importanti che riguardano proprio la detrazione per mobili ed elettrodomestici legati alla ristrutturazione edilizia. La prima cosa da sapere è che il limite massimo detraibile per le spese sostenute nel 2024 è fissato a 5.000 euro. Ma attenzione: il bonus spetta solo a chi ha eseguito lavori di recupero edilizio sul proprio immobile e ha sostenuto personalmente le relative spese.
Se, ad esempio, i lavori li ha pagati un coniuge e l’arredamento l’altro, il diritto al bonus decade per entrambi. Inoltre, anche se si è scelto di cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura per i lavori edilizi, il bonus mobili resta valido, a patto che vi sia coerenza tra chi ha effettuato la spesa e chi presenta la dichiarazione.
Nel modello 730, le spese vanno inserite nel Quadro E, rigo E57. Va indicata la rata (generalmente “10”) e la cifra spesa, rispettando i limiti di legge. Per il 2024 si possono indicare fino a 5.000 euro, ma per spese fatte in anni precedenti valgono altri tetti: 8.000 euro per il 2023, 10.000 euro per il 2022 e 2020, e 16.000 euro per il 2021.
Gli errori più comuni che ti fanno perdere la detrazione
Un altro punto critico riguarda la tracciabilità dei pagamenti. Serve un bonifico parlante o una transazione elettronica che riporti chiaramente i dati del beneficiario e la causale corretta. Occhio anche alle tempistiche: i mobili devono essere acquistati dopo l’inizio dei lavori. Inoltre, per ogni immobile va compilato un modulo separato, numerando correttamente la casella “Mod. N.”.
Attenzione anche alla classe energetica degli elettrodomestici acquistati. Solo quelli con caratteristiche minime richieste dalla normativa danno diritto al bonus. Infine, non bisogna sottovalutare la corretta conservazione dei documenti: fatture, ricevute di pagamento e permessi edilizi devono essere disponibili in caso di controlli.
Il bonus mobili 2025 è un’opportunità concreta, ma solo per chi sa muoversi con attenzione tra le righe della normativa.