650 mila euro in banca, ma una pensione da fame: l’errore che può rovinare tutto

Un investimento che promette cedole alte può sembrare la soluzione perfetta per chi vuole una rendita sicura. Ma cosa succede quando i numeri raccontano una storia diversa da quella che ci si aspetta?

Un racconto vero, concreto, che può insegnare più di qualsiasi manuale. La vicenda di Samuele ci mostra quanto sia facile illudersi con le percentuali, senza capire davvero quanto resta in tasca.

Samuele ha lavorato una vita da artigiano. Non ha mai avuto una pensione integrativa, né grandi garanzie. Ora che è in pensione, incassa solo 1.100 euro al mese.

Salvadanaio, dati e calcolatrice
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Pochi contributi versati, qualche pagamento in nero durante gli anni per tirare avanti. Risultato? Una pensione minima, lontana da quella serenità che sperava.

Però ha un vantaggio non da poco: 650 mila euro in banca, risparmi messi via con fatica. Così cerca un modo per trasformarli in una rendita. Ne parla con il suo amico Gigi, e insieme si convincono che un BTP con cedola al 6% sia la risposta giusta. Pensano: “Finalmente un’entrata fissa, sicura, che gli dia respiro ogni anno”.

Ma appena si presentano in banca convinti di aver risolto il problema, arriva la realtà a rimetterli al loro posto. Il direttore ascolta, guarda i numeri del titolo “BTP-1mg31 6%” e li invita a riflettere. E lì tutto cambia.

Quando il 6% non è ciò che sembra: l’errore comune sulle cedole alte

La cedola di quel BTP è davvero del 6%. Ma c’è un dettaglio cruciale: il titolo non si compra a 100, ma a 117,28. Questo significa che per ogni 100 euro di valore, bisogna pagarne quasi 18 in più. Il risultato? Il rendimento netto effettivo non è del 6%, ma solo del 2,18%.

Persona che fa conti con monete
Quando il 6% non è ciò che sembra: l’errore comune sulle cedole alte-trading.it

Samuele e Gigi avevano fatto i conti solo sulla cedola. Ma ignoravano completamente il prezzo di acquisto e la duration. Ecco perché il direttore glielo spiega: “La cedola è alta, ma state pagando molto di più del valore nominale. Alla scadenza riceverete solo 100. Quei 17 euro in più li state anticipando ora”.

Il colpo è duro. Pensavano di aver trovato la soluzione, invece si rendono conto che stavano cadendo in una trappola. Il titolo sembrava vantaggioso, ma era solo un miraggio di rendita. In realtà, la differenza di prezzo erode il guadagno.

La vera rendita è quella che resta, non quella che promette

Samuele esce dalla banca con meno certezze, ma più consapevolezza. Capisce che non basta cercare cedole alte, serve capire cosa c’è dietro i numeri. Un investimento non si valuta solo in base alla percentuale in evidenza. Serve conoscere il rendimento effettivo, i costi impliciti, e avere una visione completa.

Il suo errore è stato fidarsi della cifra più grande, quella che fa brillare gli occhi. Ma la vera sicurezza, quando si tratta di integrare la pensione, è sapere quanto rimane davvero in tasca a fine corsa. E tu, quando valuti un investimento, guardi solo la cedola o anche il prezzo.

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