Un aiuto extra per i genitori: oltre all’Assegno unico, adesso alcune famiglie hanno diritto di richiedere fino a 600 euro in più
Le famiglie hanno bisogno di aiuti economici perché con due stipendi medi, in Italia, se si hanno anche dei figli da crescere, ormai a mala pensa si arriva a fine mese, senza spese extra. Il problema tutto italiano si può semplificare in due dinamiche che conosciamo bene: da una parte i salari fermi da più di trent’anni, dall’altra l’inflazione che è aumentata a dismisura nel 2023 provocando un aumento dei tassi d’interesse e il relativo caro prezzi.
Insomma, è davanti gli occhi di tutti che in Italia non si vive con il benessere economico di un tempo. Il Governo anche per il 2025 ha cercato di inserire diversi bonus dedicati alle famiglie che possono andarsi a sommare all’Assegno unico: il contributo che i genitori ricevono quando l’isee non è molto alto e si hanno figli che non lavorano, oppure lavorano ma producono un reddito molto basso.
Le forme di assistenzialismo sono state ridotte, e il pubblico ristretto, rimane il fatto che le famiglie meno abbienti possono comunque richiedere diversi bonus per le spese di prima necessità. In caso in cui poi in famiglia si abbiano ulteriori difficoltà, anche sul piano della salute c’è la possibilità di avere pieno sostegno da parte dello Stato, fino a 600 euro in più al mese aggiuntivi che si vanno ad aggiungere alle entrate relative all’Assegno unico.
Assegno unico: non è il solo bonus per le famiglie da poter richiedere
Si possono richiedere riconoscimenti di appositi benefici economici in caso in cui si fosse famiglie con figli con disabilità, più o meno grave, o anche solo con un disturbo dell’apprendimento accertato. Nella maggior parte dei casi la richiesta del contributo economico si va ad aggiungere anche all’Assegno Unico. L’importo può arrivare anche a 650 euro al mese, dipende dai casi.
Quando un minore ha un disturbo specifico dell’apprendimento, accertato a livello medico, ci si può rivolgere alla commissione Inps al fine del riconoscimento della difficoltà. Non tutti i disturbi dell’apprendimento sono uguali: la gravità varia da caso a caso, motivo per cui il contributo economico varia a sua volta in base alle condizioni del minore.
L’indennità di frequenza spetta per 12 mensilità e nel 2024 ha un importo pari a 333,33 euro, spettante però ai soli nuclei familiari con reddito non superiore a 5.725,46 euro. A ciò si aggiungono poi le maggiorazioni riconosciute con l’assegno unico universale nel caso in cui viene riconosciuta una disabilità più o meno grave.
119,60 euro per i casi di non autosufficienza, 108,20 per disabilità gravi e 96,90 nel caso di disabilità media. Tutto ciò si aggiunge alla quota base di 199,40 euro per chi ha un isee che non supera i 17mila euro. Nel caso in cui si aggiungesse poi l’indennità di frequenza si arriverebbe circa a 650 euro. Ancora, nella situazione di estrema povertà con isee inferiore ai 9300 euro, si può ottenere anche l’Assegno di inclusione.