Brutta notizia per le pensioni, la proposta del CNEL aumenta il requisito contributivo di 5 anni. Ecco cosa prevede
La pensione di vecchia potrebbe, in futuro, aumentare il requisito contributivo di cinque anni. Tale previsione è stata fornita dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).
Per accedere alla pensione dal 2025, il requisito anagrafico potrebbe essere flessibile da 64 a 72 anni. L’ex Ministro per il lavoro, Renato Brunetta, ha il compito di trovare lo schema riformare il sistema previdenziale italiano con una maggiore flessibilità in uscita. Tale azione si rende necessaria considerando la prossima scadenza della Quota 103, Opzione Donna e Ape sociale.
Riforma pensioni: flessibilità in uscita e aumento del requisito a 25 anni di contributi
Il Governo studia la nuova riforma pensione da inserire nella legge di Bilancio 2025, le proposte sul tavolo sono molte, ma prende sempre più consensi la proposta del CNEL che prevede una nuova misura pensionistica con flessibilità in uscita. Questa misura si configura come una vera e propria rivoluzione del sistema previdenziale, inoltre, rimarrebbe in vigore per tre anni, eliminando così la proroga ogni anno nella legge di Bilancio.
Oltre alla nuova pensione flessibile, anche la pensione di vecchiaia subirà un restyling dei requisiti. Attualmente si può accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni e con un minimo di venti anni di contributi. Con la riforma prevista dal CNEL, il requisito contributivo sale dagli attuali 20 a un minimo di 25 anni.
La flessibilità potrebbe essere penalizzante per il lavoratore in quanto l’anticipo a 64 anni grave sul pensionato che subirebbe una decurtazione del 3,5% per ogni anno che decide di anticipare rapportati ai 67 anni per la pensione di vecchiaia.
Pensione anticipata unificata e finestre d’uscita: cambia tutto
Anche la pensione anticipata sarà soggetta a revisione con l’unificazione dei requisiti. Nel 2024 la pensione anticipata divide i requisiti tra uomini e donne, nello specifico è richiesto un requisito di 41 anno e 10 mesi per le donne e 42 e 10 mesi per gli uomini. Con la riforma l’anzianità contributiva richiesta sarà 42 e 10 mesi o 41 e 10 mesi, senza distinzione di sesso e a prescindere dall’età anagrafica.
La riforma pensioni tocca anche le finestre per accedere alla pensione anticipata, nel 2024 è richiesta una finestra di 3 mesi, dal 2025 la finestra potrebbe aumentare a 7 mesi.
Al momento non c’è nulla di ufficiale, le notizie sulla Riforma pensione si susseguono di continuo ma sono tutte proiettate verso la flessibilità in uscita. Molte misure rischiano di non essere prorogate, come l’APE Sociale, l’Opzione Donna e la Quota 103.