Gli automobilisti dovranno pagare 3 nuove tasse aggiuntive: una mazzata che farà passare in tanti ai mezzi pubblici.
Possedere un’auto è una vera e propria necessità per tanti: serve per andare a lavoro, per fare la spesa o per portare i figli a scuola. È anche un mezzo che serve per avere la libertà di spostarsi anche per una breve vacanza. Ovviamente possedere un’auto ha dei costi, non solo quelli insiti nella messa in sicurezza del mezzo stesso (manutenzione e così via).
Ci sono infatti da pagare anche il carburante (il cui costo aumenta sempre più) oppure le tasse come il bollo e l’assicurazione, con cadenze regolari. In aggiunta a tutto ciò, arrivano brutte notizie per gli automobilisti: dall’anno nuovo ci saranno 3 nuove tasse da pagare. Una vera e propria stangata per chi possiede un’auto e che farà passare tantissime persone ad usare i mezzi pubblici.
Le 3 nuove tasse che dovranno pagare gli automobilisti a partire dal prossimo anno
Diverse voci di costo gravano su chi possiede un’automobile. Innanzitutto bisogna effettuare la manutenzione del mezzo per potersi assicurare di aver un’auto sempre affidabile. Per questo si fa il cambio dell’olio, si sostituiscono i filtri e gli pneumatici, e si effettuano altri controlli periodici essenziali per garantire la sicurezza e il buon funzionamento del mezzo.
Ogni anno per la manutenzione ordinaria si possono spendere dai 200 ai 500 euro, ma i costi aumentano con il passare degli anni. Le auto più vecchie, poi, richiedono spesso interventi straordinari: guasti al motore, problemi alla frizione o ai freni possono comportare un esborso di migliaia di euro.
Chi possiede un’autovettura sa però che altri costi sono quelli legati alle tasse e la novità dal 2025 prevede che ci saranno 3 nuove tasse da pagare in aggiunta a quelle già obbligatorie. La prima tassa è l’ecotassa che si applica una tantum, al momento dell’acquisto di un’auto nuova, ma solo per quei modelli che superano determinati limiti di emissioni di CO₂.
Si tratta di una misura fiscale introdotta in Italia con l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e incentivare l’acquisto di veicoli più ecologici. Questa tassa serve proprio per contrastare i cambiamenti climatici promuovendo la mobilità sostenibile e disincentivando l’uso di veicoli particolarmente inquinanti.
In alcune Regioni, invece, vengono abolite le agevolazioni sul bollo. Per esempio è stata revocata l’esenzione dal pagamento del bollo per i veicoli storici di età compresa tra 20 e 29 anni, imponendo nuovamente il pagamento della tassa anche per questi mezzi. Chi invece possiede un’auto aziendale si vedrà ridisegnati e ricalcolati i suoi vantaggi economici (che non appariranno più così vantaggiosi).