Non sempre serve puntare sulle startup o sui grandi nomi tech per trovare valore. A volte basta osservare meglio un titolo “tranquillo”, che da anni lavora sotto traccia, premiando gli investitori pazienti. Ed è proprio questo che sta incuriosendo sia chi muove i primi passi, sia chi ha già qualche esperienza alle spalle.
Gennaro ha da poco concluso un corso base di analisi fondamentale e grafica. È agli inizi, ma è già metodico: ogni giorno consulta riviste finanziarie, guarda report di banche d’affari e segue siti come Market Screener e TradingView.

Una delle azioni che lo ha colpito è INWIT, società italiana specializzata in infrastrutture per telecomunicazioni. A una prima occhiata potrebbe sembrare un titolo come tanti, ma i dati raccontano un’altra storia, molto più interessante.
INWIT: dividendo sopra il 7% e valutazione interessante
Partiamo da un numero: il prezzo attuale di INWIT è intorno ai 9,765 euro. Eppure, secondo quanto riportato da Market Screener, il suo fair value stimato è di 12,05 euro, con un potenziale di crescita del +22,3%. Questo da solo basterebbe a incuriosire. Ma non è tutto.

INWIT distribuisce dividendi in modo stabile da oltre dieci anni, con aumenti negli ultimi tre. Per il 2025, ha annunciato due stacchi: uno ordinario da 0,5156 euro (19 maggio, pagamento il 21) e uno straordinario da 0,2147 euro (24 novembre, pagamento il 26). Totale: 0,7303 euro ad azione, che rapportato al prezzo attuale dà un rendimento del 7,48%. Una cifra molto sopra la media, soprattutto considerando il contesto attuale dei tassi.
Negli ultimi cinque anni, il titolo ha mantenuto un trend positivo, registrando una crescita del +221% dal 2015. E solo nell’ultima settimana ha guadagnato il 4% circa, segnale di rinnovato interesse da parte del mercato. INWIT sembra quindi avere una combinazione rara: solidità, rendimento e possibilità di apprezzamento.
Un’occhiata al grafico: segnali tecnici da non ignorare
Chi, come Gennaro, sta imparando a leggere i grafici, noterà alcuni segnali interessanti. Il titolo ha toccato un minimo annuale a 8,81 euro, corrispondente a una trendline che collega i minimi di agosto e novembre 2024. Questo movimento potrebbe rappresentare un punto di rimbalzo tecnico, confermato anche dalla formazione di un possibile pattern rialzista su base trimestrale.
Dal punto di vista tecnico, il supporto principale si trova proprio intorno ai 9 euro. La prima resistenza significativa è a quota 10,40 euro: superarla con convinzione potrebbe aprire la strada verso gli 11,50 euro, e in prospettiva al target stimato di 12 euro.
Non si tratta di un titolo da cavalcare per guadagni esplosivi, ma piuttosto di una presenza solida e affidabile nel portafoglio. E forse è proprio qui che si nasconde il valore: in un’azione che, senza troppo rumore, continua a premiare chi la segue con attenzione.