A beneficiare degli aiuti a imprese e famiglie nel 2021 ci sono anche le banche. La spinta alla crescita economica è servita a rafforzare tutto il sistema economico italiano.
Mentre la crescita economica prosegue il suo trend, pur ostacolata dai rincari delle materie prime e dell’inflazione, le banche in particolare beneficiano della maggiore disponibilità economica dei creditori.
Secondo il Bollettino mensile di ABI crescono i prestiti e i tassi si mantengono bassi. Risultano invece in calo sul 2021 i non profitable loans o crediti deteriorati.
Ad assicurare una parte importante della solidità patrimoniale dei nostri istituti di credito ci sono infatti le garanzie dei debitori. I cittadini italiani che hanno chiesto un prestito per diverse esigenze sostengono oggi con i loro interessi e la solvibilità la ricaduta positiva sulla base del sistema economico italiano.
Con la fine delle misure di sostegno la tendenza può però invertirsi, con un aumento del rischio nei prossimi mesi per correntisti e risparmiatori. Se gli istituti di credito hanno poca liquidità o si temono fallimenti o insolvenze, il rischio di una stretta creditizia aumenta influendo negativamente su consumi e investimenti. È ciò che mette in evidenza anche Alberto Sondri, Executive Director CRIBIS Credit Management. Se questo ha permesso di mantenere gli obblighi finanziari per le famiglie, la liquidità delle imprese è invece progressivamente stata agevolata dagli abbonanti aiuti economici.
Aumentano i prestiti per famiglie e imprese. Ma il risparmio è dovuto a un fenomeno paradossale
Al momento però le evidenze negative non sono manifeste e in particolare a marzo 2022 i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 2,6% rispetto a un anno fa. Ciò emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie. Per il mese di febbraio 2022, si registra un aumento dei prestiti alle imprese dell’1,2% su base annua. Per i prestiti alle famiglie l’incremento è invece del 3,8%.
L’aumento della liquidità delle famiglie è dovuto in primo luogo a un aumento del risparmio causato paradossalmente dalla riduzione dei consumi per gran parte del 2020 e del 2021. Questo da una parte ha garantito un aumento della solvibilità delle famiglie e dei soggetti debitori. Il dato del 2021 dei NPL passa dal 2,6 al 1,6% per le società di capitali e dal 1,6 a 1,2% per le persone fisiche. Infine le sofferenze nette a febbraio 2022 sono 18,1 miliardi di euro, invariate rispetto al mese precedente e inferiori rispetto ai 20,1 miliardi di febbraio 2021