Sono previsti due aumenti pensioni da qui a novembre. A seconda del reddito l’assegno sarà più ricco. Ma sarà sufficiente a contrastare l’inflazione? I dettagli.
Gli aumenti sulle pensioni sono in arrivo già a settembre, e riguarderanno una determinata platea di beneficiari. A novembre è previsto un nuovo “aumento”. Ecco i numeri e le motivazioni elargite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Come sappiamo, l’inflazione al momento è altissima e il costo della vita sta aumentando sempre più. Già in Italia gli stipendi e le pensioni non sono tra le più ricche, e i cittadini stanno soffrendo molto la situazione economica attuale. Inutile ricordare le varie emergenze che ci stanno colpendo.
Il Governo, resosi conto che qualcosa va fatto ha approvato una misura “eccezionale”. Ovvero l’anticipazione dell’adeguamento delle pensioni all’inflazione. Solitamente questa operazione avviene a Gennaio (in questo caso sarebbe dl 2023) ma nel Decreto Aiuti compare questa scelta e la motivazione.
Si legge infatti, proprio nel sito del Ministero del Lavoro, che: “per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per il 2022 e di sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale, si prevede l’anticipazione al 1° novembre 2022 del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021“. Ecco dunque gli effetti di questa misura.
Il ricalcolo dell’assegno in base all’inflazione scatterà dunque a Settembre invece che a gennaio 2023. Verrà erogato un aumento del 2% sulle Pensioni, ma solamente per chi ha redditi fino a 35 mila Euro. Ricordiamo che l’aumento viene deciso e poi l’anno seguente “ricalcolato”. Ecco il perché di una seconda tranche di “aumenti”, che scatterà a novembre.
Intanto, a Settembre i beneficiari si ritroveranno con un 2% in più, e a seconda dell’importo dell’assegno questa percentuale potrà trasformarsi in cifre variabili, dai 50 ai 100€. Questo per gli importi minori. Chi prende di più e ha un più alto reddito vedrà solo in parte questa rivalutazione.
Per la seconda rivalutazione dobbiamo dire che non andrà in base al reddito. Perché si tratta dell’adeguamento sull’inflazione del 2021, che era stato troppo basso. Quindi verrà aggiunto uno 0,2%, su tutte le pensioni. La percentuale è abbastanza esigua, tanto che si vedranno solamente circa 2€ lordi al mese in più.
Probabilmente questi lievi aumenti non andranno a colmare la perdita del potere di acquisto che si sta verificando. La speranza è che oltre a misure temporanee e che fanno da tampone il nuovo Governo riesca a risolvere le problematiche più stringenti del momento. Prima su tutte, la crisi energetica.
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