Non basta essere anziani per ricevere 1800 euro al mese dall’INPS: aggiornamenti per le entrate extra, chi sono i beneficiari del provvedimento?
Che l’inflazione stia distruggendo qualsiasi speranza di risparmio, non ci sono dubbi, figuriamoci come si potrà arrivare a fine mese di questi tempi. Non solo si naviga nel mare dell’incertezza e del precariato, si devono fare i conti anche con l’arrivo di tassazioni da ogni dove. Così, il Governo predispone di 1800 euro al mese dall’INPS, ma non è così facile come sembra ottenerli. Cosa è necessario?
Gli anziani sono tra le categorie da tutelare maggiormente. Non solo perché sono in una fase della loro vita molto delicata, ma perché in Italia pur essendo la maggior parte della popolazione, devono fare i conti con pensioni tragiche. Si tratta della difficoltà a pensionarsi, il sistema previdenziale de Paese non possiede abbastanza risorse per farvi fronte, e di contro gli stessi importi non sono soddisfacenti. Per quale ragione?
In primis, sarebbe necessaria una Riforma che renda più accessibile la pratica, evitando la soddisfazione di requisiti così rigidi ed una burocrazia lenta. Ma lo Stato non ne possiede le risorse. Di contro, le stesse somme da percepire al mese non sono adeguate perché condizionate dal tasso di inflazione che non cessa di lievitare.
La penuria in questione è anche conseguenza dell’effetto dei coefficienti di trasformazione del sistema contributivo che variano ogni due anni. Per questo la situazione è meno favorevole.
Come avere 1800 euro al mese dall’INPS: tanto soldi e subito, ma per chi?
È stato già accennato, non basta essere anziani. È necessario soddisfare tutta una serie di requisiti che possono garantire l’entrata in questione. Le maggiorazioni ci vogliono “come il pane”, perché a quanto pare molti “resteranno a pane e acqua” se non imparano subito a fare domanda per il beneficio. Gli anziani sono tra le categorie più fragili, non solo per la loro condizione delicata, ma anche per come già accennato, le stesse pensioni vivono una fase di blocco e crisi.
Quello che è bene sapere è che ci sono 3 vie per giungere all’importo in questione, e il fatto di essere anziani con fragilità, potrebbe essere la condizione per conseguirle appieno. È abbastanza deludente in un Welfare State, ricercare condizioni di “debolezza” per riuscire ad avere un’entrata in più, ma il livello di indigenza sta aumentando a vista d’occhio. Le tre prestazioni in questione raggiungono rispettivamente 850, 467 e 531 euro.
Il primo elemento a favore dei cittadini è il nuovo assegno che discende dal Decreto anziani n. 29 dell’anno corrente. È stato redatto in via sperimentale, appunto per capire se per i non autosufficienti con almeno 80 anni d’età e un’invalidità al 100%, possa essere la soluzione migliore. Se si ha anche un’indennità di accompagnamento, va bene al posto dell’invalidità, ma comunque l’ISEE deve restare entro il range di 6 mila euro.
Tutto deve essere debitamente riconosciuto da una commissione tecnico scientifica autorizzata dal Ministero del Lavoro. Questa situazione permetterebbe di assumere un badante, o di poter pagare i servizi di assistenza a ditte specializzate che si occupano di ciò. Gli 850 euro sono erogati sotto forma di voucher.
Seguono i 530 euro non tassabili e senza limiti di reddito, un trattamento più vantaggioso per chi è invalido al 100% e non riesce a vivere la vita quotidiana in totale autonomia. Quindi, per questi anziani è necessario che ci sia un assistente, da finanziare con l’indennità di accompagnamento da 530 euro al mese. Ciò è riconosciuto ai mutilati, agli invalidi al 100%, e a tutti i non autosufficienti. Non concorre alla formazione del reddito, perché come detto, questa misura non è soggetta a tassazione.
Ultima via, è quella dell’assegno sociale al compimento di 67 anni. Si parla di un’indennità di 460 euro mensili, che diviene tale in seguito alla trasformazione di trattamenti di invalidità nella forma di questo assegno. Non è collegato ai redditi del coniuge, infatti l’unico riferimento è al reddito personale del titolare della prestazione.