Con i 18 anni, non solo la maturità, potrebbe arrivare anche una ricca dote. Con l’imminente corsa alle urne il il leader del Pd Enrico Letta ripropone l’idea di predisporre una dote a coloro che compiono 18 anni, dando vita a un bonus pari a 10 mila euro.
A seguire il funzionamento del bonus e l’origine del suo fondo.
Ci siamo, si torna alla campagna elettorale. Il Partito Democratico prova a rilanciare uno dei suoi progetti principali. Con le elezioni del 25 settembre 2022 ormai alle porte, Letta e il suo partito ritornano alla loro agenda.
Il segretario del Pd ha rispolverato difatti una mozione che aveva messo sul banco già in anni precedenti: ovvero la dote per coloro che compiono il 18esimo anno di età. Si tratterebbe di bonus pari a 10mila euro dispensabile per quanti compiano 18 anni e siano parte di un nucleo familiare con provento annuale medio-basso.
Un piccolo fondo che i giovani avranno la possibilità di investire: un valido sostegno per la formazione, il lavoro o l’acquisto di una casa.
Una disposizione che il segretario del Pd valuta come essenziale, un principio nella lotta alle ineguaglianze. Il bonus, per ritenersi tale, dovrà essere sovvenzionato e Letta suggerisce di incassare la sua erogazione dall’imposta di successione.
Ora ci sarebbe da chiedersi come funzioni e chi paghi nel concreto il bonus di 10mila euro.
Il segretario del Pd Enrico Letta si sofferma nuovamente sulla sua disposizione ad hoc per i giovani: un incentivo pari a 10 mila euro per coloro che compiono 18 anni, idea esposta anche gli anni scorsi. Del resto, con l’imminenza delle urne settembrine, ogni partito sta riaprendo la sua agenda.
Il disegno di legge immagina l’attribuzione di un piccolo fondo a quanti compiano 18 anni. La riforma non abbraccerebbe ogni giovane. L’agevolazione spetterebbe solamente a coloro che andrebbero a dichiarare con l’Isee un reddito medio e medio-basso. E ancora sarebbe anche atteso un impegno sull’impiego della dote.
I neo diciottenni potranno far fruttare il bonus esclusivamente per:
Formazione;
abitazione;
lavoro e piccola imprenditoria, dando vita a una società.
Letta ha chiarito come questo programma rientri in una strategia più ampia per la battaglia alle disuguaglianze sociali:
Il tema della lotta alla disuguaglianza è fondamentale: deve essere sia sul fronte fiscale, la progressività fiscale è scritta nella costituzione, e poi anche sull’istruzione pubblica, con borse di studio per meritevoli e bisognosi. Anche questo è un principio costituzionale troppe volte tradito che dobbiamo rilanciare.
Un bonus di 10mila euro per i neomaggiorenni. L’idea del segretario del Partito democratico per poter trasformarsi concretamente in un bonus dovrà essere sovvenzionato, non a debito (il che sarebbe significato che sarebbero stati gli stessi giovani a doverlo risarcire in un domani da stabilire).
I fondi, stando a Letta, dovrebbero provenire dall’imposta di successione. A stipendiare il bonus saranno gli ingenti patrimoni, per mezzo di una tassa che nel nostro Paese si pone ben sotto la media Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). A dimostrarlo una relazione ad hoc redatta dall’Organizzazione lo scorso anno.
Come dichiarato dall’Ocse, l’Italia si presenta come uno degli Stati in cui l’imposta sull’eredità è nel complesso più bassa, circa al 4%. In Germania, per intenderci, la riscossione si aggira tra il 20%-40%, in Francia tra il 5%-45% e in Spagna tra il 5%-35%; viceversa da noi è più elevato il margine di privilegio. Dalle indicazioni pertanto vien fuori come l’Italia fatturi dall’imposta di successione una somma del suo ricavato totale al di sotto dello 0,2%, a dispetto di una media Ocse pari allo 0,5%. Il nostro Paese registra un’entrata minore di un miliardo di euro annui rispetto ai quasi 7miliardi della Germania.
Nelle volontà del Partito democratico, la crescita riguarderebbe solamente i patrimoni al di sopra di un 1 milione di euro e in maniera progressiva, con percentuale di imposta massima attuabile solo oltre i 5 milioni di euro.
Noi la porteremo avanti e sarà finanziata con la tassa di successione ai patrimoni plurimilionari, è giusto che uno che ha un patrimonio così lasci qualcosa alla società: se viene ridato ai giovani attanagliati dalla precarietà questo è il senso di generazioni che si aiutano.
Così si presenta l’idea progettuale del Pd inerente le nuove generazioni.
Giovani, che aldilà di bonus e agevolazioni, invocano ascolto. Sul banco temi importanti: cambiamento climatico, precariato e inclusione.
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