Monete passate indenni attraverso centinaia di anni di storia. Il nostro paese raccontato in pochissimi centimetri e scarso spessore.
La storia della nostra vecchia moneta, prima dell’avvento dell’euro è caratterizzata senza ombra di dubbio dalla varietà indiscutibile di epoche e situazioni vissuta. Il secolo scorso e l’altro prima ancora sono stati entrambi, chi più, di meno, caratterizzati da eventi che hanno di fatto scritto la storia del nostro paese. Pochi dubbi quindi sulla relativa importanza delle monete che in quel periodo storico sono circolate. Non c’è bisogno di immaginare, quanto oggi, una moneta circolata ad esempio a metà ottocento possa valere considerando molteplici aspetti e sempre opportune riflessioni sullo stato di conservazione.
Il caso specifico ci porta a considerare la moneta dal taglio di 10 lire, parliamo quindi di un valore nominale diminuito con il passare degli anni, un valore, di fatto segnato proprio dalle epoche citate. La moneta da 10 lire, va considerato, non può prescindere dai fatti e dagli eventi che ne hanno caratterizzato il percorso. Il valore collezionistico della moneta, non può quindi non tener conto del fatto che quel particolare oggetto abbia in qualche modo svolto la sua funzione, il suo ruolo addirittura in epoche completamente diverse, in momenti che hanno di fatto segnato la storia recente e meno recente del nostro paese. La storia della lira e quella dell’Italia legate indissolubilmente verrebbe da dire.
Monete, la 10 lire tra monarchia e repubblica: Vittorio Emanuele II e quel valore fuori dal comune
La storia legata a doppio mandato tra lira ed Italia, assume toni assolutamente rilevanti già dall’ottocento, cosi come anticipato. La moneta coniata dal 1860 a Bologna, definita del “Re Eletto”. La ricorrenza speciale, il fatto che di questa speciale versione siano state coniate soltanto circa 1100 unità fa ovviamente pensare ad un valore molto alto, considerazione quanto mai azzeccata se consideriamo che il “pezzo” in questione, in condizioni del tutto eccellente acquisisce un valore assolutamente eccezionale. Da un lato il profilo del Re di casa Savoia, dall’altro una decorazione, in cui rami di alloro si intrecciano quasi a formare un fiocco. Una moneta che ha fatto letteralmente la storia insomma, legata alla tradizione anche stilistica di quel secolo in quanto allo stesso conio di monete.
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La moneta in questione, sottolineando le condizioni quasi perfette di mantenimento, oggi può valere dunque una vera e propria fortuna, la stima dice 25mila euro, circa. Valutazione assolutamente eccezionale insomma. Altri pezzi del tutto eccezionali riguardano il secolo scorso. Nel 1936 coniata la moneta da 10 lire definita “Impero”. Chiara celebrazione del particolare momento storico, che mostra su una delle due facciate Vittorio Emanuele III, dall’altro lo stemma di casa Savoia. Nonostante l’accurato stile e la cura dei dettagli però non bastano a far aumentare il valore di questa moneta, fermo a circa 200 euro, oggi. Valore chiaramente in questo caso condizionato forse anche dalla scarsa richiesta della moneta in questione. Le regole del mercato restano quelle, anche in contesti particolari come quello per l’appunto numismatico.
Versioni successive assolutamente indicate per considerare una sorta di parallelo tra le varie epoche sono quelle successive a quella definita “Impero”. Scarsa tiratura e finalità puramente collezionistiche fanno di queste monete dei veri e propri gioielli. Del 1937, ad esempio, assegnata all’asta per la cifra di 4.392 euro. Versione del 1938 acquistata per 9.200 euro, del 1939 ceduta per la la cifra di 12.980 euro, un’altra del 1940 aggiudicata all’asta per 8.050 euro. Esemplare, infine del 1941 valutato circa 11.210 euro, valutazioni che come possiamo notare restano molto ma molto alte. Pezzo assolutamente unico la 10 lire insomma, scolpita nella memoria collettiva, in quell’immagine indelebile del nostro paese che non ammette altra moneta, che vede la storia recente legata alla lira. Sentimento chissà quanto intenso e duraturo nel tempo.